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I giovedì di QB: la gamification arriva nella ristorazione

La gamification entra nei ristoranti: nuovi strumenti per fidelizzare i clienti

Le attività di ristorazione negli ultimi anni hanno rivisto molte delle loro strategie, uscendo dai tradizionali paradigmi che hanno caratterizzato il settore per decenni, per avviarsi verso una nuova era in cui il brand e il marketing in senso più ampio rappresentano un elemento fondamentale per raggiungere il successo.

In quest’ottica, fidelizzare i clienti diventa un obiettivo centrale, da raggiungere sfruttando tutti i mezzi oggi a disposizione e adottando un nuovo approccio incentrato sul coinvolgimento dei clienti stessi. Tra le opzioni più in voga, e che si stanno rivelando più efficaci, merita una menzione a parte la gamification: ma di cosa si tratta? E come può essere usate per fidelizzare i clienti di un ristorante?

Fidelizzazione dei clienti: l’importanza della gamification

La gamification è una strategia che applica elementi ludici a contesti non strettamente legati ai giochi, come per esempio in ambito aziendale oppure nel turismo, con l’obiettivo di migliorare la percezione e il coinvolgimento delle persone. L’idea è quella di sfruttare le caratteristiche tipiche di giochi e videogiochi per creare una maggiore interazione tra le parti nel medio-lungo periodo, per esempio attraverso delle missioni da completare o degli enigmi da risolvere.

Questa tendenza è particolarmente rilevante nell’attuale contesto, in cui, anche in virtù delle evoluzioni tecnologiche, i clienti sono più potenti che mai e riescono a guidare le strategie dei brand. Questa era è caratterizzata infatti dall’empowerment del consumatoreossia la capacità dei clienti di influenzare le offerte e i servizi dei brand in base alle proprie esigenze e preferenze.

La trasformazione digitale gioca un ruolo fondamentale in tal senso nell’agevolare un’esperienza senza soluzione di continuità, prima e dopo l’acquisto, attraverso l’uso di app e dispositivi che consentono una comunicazione diretta con il cliente ovunque si trovi.

In questo contesto la gamification offre diversi vantaggi per la fidelizzazione dei clienti: l’applicazione di elementi ludici in contesti non strettamente legati al gioco coinvolge i clienti e genera un sentimento di gratificazione. Il maggior coinvolgimento aumenta, a sua volta, la visibilità e l’autorevolezza del marchio e consente di ottenere feedback preziosi sulla customer experience.

La gamification, peraltro, può anche aiutare a raccogliere dati sul comportamento dei clienti, che possono essere utilizzati per creare strategie personalizzate in linea con le preferenze e gli interessi dei clienti, sempre nel rispetto delle normative sulla privacy come il GDPR.

Esempi di gamification nella ristorazione

Come si può applicare la gamification al settore della ristorazione? Le possibilità sono tante e, man mano che le tecnologie avanzano, sempre più numerose. Per capire meglio le opportunità attuali, però, può essere utile ricorrere ad alcuni degli esempi più interessanti di questi ultimi anni.

La catena di caffetterie internazionale Starbucks è stata tra i primi grandi brand ad aver implementato iniziative di gamification mirate a fidelizzare i clienti e a migliorare la loro percezione dell’esperienza. In particolare, la società statunitense ha sfruttato tutti i vantaggi di un’app mobile per creare delle ricompense rivolte ai clienti più attivi, motivando tra l’altro questi ultimi anche attraverso notifiche e sistemi di condivisione delle proprie emozioni con gli amici, elementi motivanti che hanno portato l’iniziativa nel 2012 a raccogliere 4 milioni e mezzo di utenti e a generare oltre 3 miliardi di dollari di vendite annue.

Un altro esempio interessante è poi quello che riguarda la catena americana Chipotle, che attraverso le meccaniche della gamification ha accompagnato molti dei suoi clienti verso una maggiore consapevolezza intorno ai temi del cibo etico e dell’importanza di preferire cibi vegetali.

Le opportunità, al di là dei due casi citati, sono però davvero numerose e, grazie anche all’introduzione di tecnologie sempre più all’avanguardia, per chi opera nel campo della ristorazione sarà ancora più facile sviluppare strategie ad hoc per combinare l’idea di gioco con il marketing aziendale.

Pensiamo ai progressi fatti di recente dalla realtà virtuale e aumentata, due soluzioni che stanno letteralmente rivoluzionando il mondo dei videogiochi portando gli utenti a immergersi pienamente nello scenario ludico e a sfruttare informazioni extrasensoriali per un pieno coinvolgimento, come già accade per esempio nelle poker room digitali che permettono agli appassionati di sedere in maniera realistica al tavolo verde.

Implementare con successo la gamification

Per implementare con successo le strategie di gamification è fondamentale però definire in anticipo degli obiettivi chiari, conoscere il proprio pubblico e scegliere premi appropriati. Gli obiettivi dovrebbero essere sempre realizzabili e concentrati sui benefici sia per i clienti che per il marchio e, a tale scopo, cruciale è la conoscenza del proprio pubblico, in modo da prevedere il comportamento dei clienti e creare un’esperienza personalizzata.

Per ciò che riguarda i premi, questi possono assumere diverse forme, come sconti, badge digitali, beni virtuali o fisici, ma in ogni caso è importante riconoscere il valore dell’elemento gratificante per coinvolgere i clienti e migliorare la percezione del marchio.

La gamification è, in sintesi, un’efficace strategia per la fidelizzazione dei clienti nel settore della ristorazione, una tendenza che consente di coinvolgere le persone, migliorare l’esperienza complessiva e raccogliere dati preziosi per la creazione di strategie personalizzate. Con il potere decisionale dei clienti in costante crescita, la gamification rappresenta un modo innovativo per differenziarsi e offrire un’esperienza unica.

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  • Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un'età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di filosofia e di storia l'hanno spinta all'approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.

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Fabiana Romanutti

Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un'età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di filosofia e di storia l'hanno spinta all'approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.

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