I Ravioli incaciati di Ascoli hanno il loro disciplinare ufficiale

ravioli incaciati

I ravioli incaciati, una specialità tipica ascolana che si degusta tradizionalmente nelle famiglie in occasione del Carnevale.

Si è svolta lo scorso venerdì, nell’aula convegni dell’Hotel Marche ad Ascoli Piceno, la presentazione del 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗿𝗮𝘃𝗶𝗼𝗹𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗮𝗰𝗶𝗮𝘁𝗶, primo prodotto iscritto nel registro 𝗗𝗲. 𝗖𝗼. (Denominazione Comunale) voluto dal Comune di Ascoli Piceno per la tutela e la valorizzazione delle attività agroalimentari e artigianali tradizionali locali.

La ricetta dei “ravioli ‘ncaciati” è quella del piatto tipico che si degusta tradizionalmente nelle famiglie ascolane a Carnevale, uno dei piatti tradizionali, tramandati di generazione in generazione, talvolta solo con il passaparola.

I “ravioli di gallina” si chiamano anche così per il ripieno che si prepara con la carne di gallina e il suo brodo utilizzato per bagnare il pane raffermo. Quest’ultimo ingrediente, in particolare la quantità che si aggiunge alla carne, è un elemento rilevante dal punto di vista storico e socio-culturale; nel passato la quantità di pane raffermo variava in base al ceto sociale di appartenenza delle famiglie.

Quelle meno abbienti aggiungevano tanto pane raffermo alla poca carne, in modo da aumentare la quantità di ripieno e produrre il maggior numero possibile di ravioli. Un’altra particolarità è l’aspetto dei ravioli, chiusi a “cresta di gallo” per richiamare la natura del ripieno ma anche per conferire alla pasta una consistenza più corposa. Prima di servire vengono “spolverati” abbondantemente con pecorino e cannella.

«Il raviolo è uno dei simboli del nostro Carnevale. Abbiamo strutturato anche un disciplinare ufficiale. La vera identità ascolana è costituita dalle eccellenze. Se vogliamo tutelare la sovranità alimentare dobbiamo enfatizzare i prodotti della nostra terra», dichiara il primo cittadino Marco Fioravanti.

 

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