Il Baccalà in Portogallo. Storie di cartelli e corsari.

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Il baccalà, pescato in abbondanza dai Vichinghi nei mari freddi dei paesi nordici, è noto in Portogallo con espressioni come il “pane dei mari” o il “fedele amico”.

Questo pesce essiccato non si pesca sulle coste del paese, ma la sua storia con il Portogallo inizia nel XIV secolo, con i trattati commerciali con l’Inghilterra che prevedevano lo scambio di sale per baccalà.

Nel XV secolo, una delle spedizioni delle “Grandi Scoperte Portoghesi” portò il paese alla scoperta di Terranova e si diede inizio alla pesca del baccalà.

A causa delle razzie continue di corsari inglesi e francesi che sfruttavano questo fiorente mercato, presto i pescatori portoghesi dovettero abbandonare la pesca e questo fece sì che questo pesce divenisse rapidamente un alimento esclusivo della Casa Reale e dell’aristocrazia per poi diffondersi nell’entroterra del paese nel XIX secolo, grazie alla facilità di trasporto e conservazione.

Nel 1920 quattro piccoli armatori di pesca fondarono la “Compagnia Portoghese della Pesca”, situata nell’antico Convento di São Paulo ad Almada, in un contesto di espansione dell’industria conserviera e ittica.

Tuttavia il consumo esponenziale del baccalà iniziò durante lo “Stato Nuovo”, quando il Portogallo importava la maggior parte del baccalà che consumava.

Salazar centralizzò nello Stato l’organizzazione della pesca del baccalà, incentivò la nascita di cooperative e la cartellizzazione dei rifornimenti, con l’obiettivo di rendere questo pesce l’alimento nazionale.

Così, nel 1934, nacque la famosa “Campagna del Baccalà” che partì da Belém, Lisbona, con l’utilizzo di barche a vela e velieri semi motorizzati.

Durante la Seconda Guerra Mondiale il Portogallo continuò la sua attività ittica. Tuttavia i sottomarini nazisti affondarono i pescherecci per la pesca del baccalà “Maria da Glória” e “Delães” durante la traversata dell’Oceano Atlantico.

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Affondamento della Maria da Glória

Un accordo con gli Alleati determinò che i pescherecci portoghesi dedicati a questo tipo di pesca si dovessero verniciare di bianco per segnalarne la neutralità, così da poter circolare per l’Atlantico in sicurezza.

Per questa ragione, divennero famosi come la “Flotta Bianca”. Il varo del peschereccio Creoula, utilizzato nelle campagne di pesca di baccalà al largo dell’isola di Terranova e della Groenlandia, avvenne nel Tago il 10 maggio 1937 e navigò fino al 1973. Attualmente, viene utilizzato nelle campagne d’istruzione della Marina Portoghese.

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Creoula

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