Il consigliere regionale denuncia
“Il consigliere regionale Fdl Andrea Bassi denuncia la condizione dei rider, ma il fattorino non ci sta”.
«Avevo ordinato da una nota catena di fast food alle 18:40, la consegna era prevista alle 19:40 ma alle 20:50 ancora l’ombra di nessuno», scrive sui social il consigliere regionale Fdl Andrea Bassi.
«Il ragazzo è arrivato alle 21:10 e quando ho visto in che condizioni era, l’arrabbiatura si è trasformata in pena.
Non cado dalle nuvole, ma ho toccato con mano quello che accade a questi poveri ragazzi, è stata la prima volta che ho usato l’applicazione. Ero ignorante, ora ne ho preso consapevolezza».
Tra il pentimento e l’indignazione, il consigliere regionale, denuncia a mezzo Facebook la situazione dei rider in Italia.
Il fattorino incaricato, infatti in uno dei tanti turni di lavoro, ha percorso cinquanta chilometri, da Verona sud a Bussolengo, in bicicletta, di sera e in pieno gennaio per consegnargli un panino. Tuttavia, stamattina, a dispetto di quanto si potesse pensare, il driver Filippo Bazerla, la cui storia è stata denunciata poche ore fa, in risposta a quanto raccontato da Bassi, spiega non sentirsi affatto sfruttato e di aver poco gradito la presa di posizione del consigliere.
Nella risposta, pubblicata a mezzo social, il ragazzo precisa di non essere affatto insoddisfatto del suo lavoro, perché: «non conta la quantità di denaro nel mio modo di essere quanto piuttosto la qualità del tempo in cui vivo. In soldoni, se vado in ufficio e devo stare in silenzio 8 ore, per fare 2 ore di pausa pranzo, insomma queste cose alienanti e per me almeno tristi, io rifiuto. L’ho sempre fatto e sempre lo farò».
«La distanza era tanta», riconosce il ragazzo, «e se ho accettato quella consegna, è perché amo il mio lavoro, posso rifiutarle se voglio. Ed inoltre l’app è Deliveroo nel caso di specie, quindi non era neanche vero che vengo penalizzato rifiutando. L’ho anche detto all’assessore che il problema era che non c’erano altri rider a parte me! Ma ripeto: come ho rifiutato 3 volte potevo farlo 4 o 5. Se voleva poteva annullare l’ordine, sia prima che dopo 5 minuti dall’offerta contrattuale, ma se lo faceva dopo, io avrei ricevuto un indennizzo. Ma meglio così, se no arrivavo a Bussolengo e scoprivo di aver fatto la strada per niente e allora non sarebbe andato bene»
Bazerla, ha deciso di pronunciarsi in difesa del proprio lavoro al fine di spezzare una lancia in favore della sua categoria troppo spesso, secondo lui, vittima di strumentalizzazioni: «Non vogliamo regole, siamo rider apposta, perché così ci lasciate in pace».