Il Giandujotto Torino IGP: il profumo della tradizione pronta a diventare storia
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Senti il profumo avvolgente del cacao che si fonde con la dolcezza raffinata della nocciola Tonda Gentile del Piemonte.
Un aroma caldo e vellutato che anticipa la morbidezza unica del Gianduiotto, il cioccolatino che da oltre 150 anni incanta palati in tutto il mondo.
Ora, questa icona dell’arte dolciaria piemontese si avvia a ricevere un riconoscimento che ne sancirà ufficialmente l’eccellenza: l’Indicazione Geografica Protetta (IGP).
Il Gianduiotto nasce nel 1865, in un periodo storico complesso, quando le difficoltà nell’approvvigionamento del cacao spinsero i maestri cioccolatieri torinesi a mescolarlo con la nocciola, frutto abbondante nelle Langhe.
Il risultato fu una crema straordinaria, che prese forma in piccoli lingotti dorati, resi ancora più celebri dalla maschera di Gianduja, simbolo del Carnevale torinese.
Oggi, dopo oltre un secolo e mezzo di storia, il Gianduiotto si prepara a ricevere il marchio IGP, grazie all’impegno del Comitato Giandujotto Torino IGP.
L’obiettivo è proteggere la ricetta originale e impedire contraffazioni, garantendo che solo i cioccolatini prodotti secondo il disciplinare possano fregiarsi del prestigioso nome “Gianduiotto di Torino”.
Il regolamento per ottenere l’IGP prevede criteri rigorosi:
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Utilizzo esclusivo della nocciola Piemonte IGP, senza compromessi sulla qualità.
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Vietato l’uso del latte, per mantenere l’identità del vero gianduiotto tradizionale, basato su cioccolato fondente e nocciole.
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Produzione entro un’area geografica ben definita, per garantire il legame autentico con il territorio.
Tra i protagonisti di questa battaglia per la valorizzazione del gianduiotto c’è Guido Castagna, maestro cioccolatiere torinese conosciuto a livello internazionale.
Castagna ha sempre sostenuto l’importanza di materie prime d’eccellenza e lavorazioni naturali.
Il suo Giuinott®, una versione innovativa del Gianduiotto, ha conquistato riconoscimenti prestigiosi come l’oro agli International Chocolate Awards.
Castagna si fa portavoce di una tradizione che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici: “Il gianduiotto non è solo un cioccolatino, è una storia, un territorio, un pezzo della nostra cultura che merita protezione e valorizzazione”.
L’ottenimento del marchio IGP, previsto entro il 2026, rappresenterebbe una svolta epocale.
Significherebbe non solo la tutela di una ricetta storica, ma anche un rilancio della filiera produttiva piemontese, con benefici per gli artigiani locali e per la qualità percepita a livello globale.
Come ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, “l’IGP per il Gianduiotto è come cementare la Mole Antonelliana: significa rafforzare un simbolo del nostro territorio, rendendolo inimitabile nel mondo”.
Per gli amanti del cioccolato e per chi crede nella bellezza delle tradizioni, questa è una battaglia di gusto, cultura e passione.
Presto, quando scarterai un Gianduiotto e sentirai quel profumo irresistibile, saprai di tenere tra le mani non solo un dolce, ma un patrimonio certificato, che racconta l’anima più autentica di Torino.
Autore
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Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano. Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine. Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.
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