Il libro della settimana. “Where Chefs Eat” La guida definitiva ai ristoranti preferiti dagli chef
- Giustino Catalano
- Ti potrebbe interessare Autori, La recensione, Libri
In un’epoca in cui la critica gastronomica si è evoluta e si è diffusa attraverso piattaforme di recensioni e social media, è sempre più difficile distinguere la qualità autentica dall’ipocrisia.
La guida “Where Chefs Eat” si propone come un punto di riferimento autorevole e un’affidabile bussola per gli appassionati di cibo in cerca di esperienze culinarie uniche.
La premessa del libro è semplice ma affascinante: chiedere agli chef, coloro che vivono e respirano il mondo della ristorazione, dove preferiscono mangiare quando si tolgono il grembiule.
Il risultato è una raccolta di oltre 7.000 ristoranti in tutto il mondo, selezionati da più di 600 chef rinomati quali a solo titolo di esempio Massimo Bottura, René Redzepi, Ferran Adrià, Yotam Ottolenghi.
Passando da ristoranti preferiti fino al caffè dietro casa.
Una sorta di vademecum fatto con la capacità di chi è sicuramente nella condizione di capire cosa mangia e sa valutarne la qualità ed esecuzione.
Un Tripadvisor senza frustrazioni personali e con capacità valutative adeguate e professionalmente valutabili.
Questa guida, curata da Joe Warwick, Joshua David Stein, Natascha Mirosch e Evelyn Chen, offre un panorama completo delle esperienze gastronomiche, dai locali più informali ai ristoranti stellati Michelin.
Uno degli aspetti più interessanti di “Where Chefs Eat” è la sua struttura.
La guida è suddivisa per città e, all’interno di ogni sezione, si trovano diverse categorie di ristoranti: dai luoghi ideali per un pranzo veloce, ai ristoranti più adatti per una cena romantica o un’occasione speciale. Inoltre, ogni ristorante è accompagnato da una breve descrizione, informazioni pratiche e, ovviamente, il nome dello chef che lo ha raccomandato.
Il design e la grafica del libro sono puliti ed eleganti, con una palette di colori sobria e accattivante. Le immagini dei ristoranti e dei piatti presentati sono ben curate e contribuiscono a rendere la guida ancora più invitante.
“Where Chefs Eat” offre una prospettiva unica e preziosa sul mondo della ristorazione.
Invece di basarsi su recensioni anonime, la guida attinge all’esperienza e alla competenza degli chef per offrire consigli autentici e affidabili. Inoltre, la varietà di posti raccomandati, dalle trattorie di quartiere ai ristoranti di alta cucina, garantisce che ci sia qualcosa per tutti i gusti e le tasche.
Nelle parole di Warwick la migliore sintesi del libro e le sue motivazioni:
“Fino a non molto tempo fa l’idea di una guida basata sulle segnalazioni degli chef sarebbe sembrata stravagante: i cuochi cucinavano, erano i critici gastronomici a dirci dove mangiare. Benché questo sia ancora vero, gli chef hanno acquisito potere anche fuori dalle loro cucine, mentre la schiera dei critici tradizionali combatte per farsi sentire, cercando di sovrastare il vociare che imperversa sul web, dove sembra che chiunque possa dire la sua. Sembra decisamente sensato rivolgersi a uno chef affermato quando si cerca una segnalazione attendibile. Oggi infatti i cuochi non sono più incatenati ai fornelli e sotto molti aspetti sono più aggiornati riguardo al panorama gastronomico rispetto alla maggioranza dei critici. Questa è la logica che ha dato origine a Where Chefs Eat. Il risultato è una compilation eclettica di 7000 ottimi locali in 70 paesi”
“Where Chefs Eat” è una guida indispensabile per gli appassionati di cibo e per chi cerca di scoprire nuove esperienze culinarie in tutto il mondo.
Con la sua combinazione di raccomandazioni autorevoli, variabilità di stili e prezzi, e una presentazione estetica accattivante, quest’opera si rivela un’ottima scelta per chi desidera ampliare il proprio orizzonte gastronomico.
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.