La Banoffee Pie, il dolce british anni 70
- Giustino Catalano
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La Banoffee Pie è una torta inglese a base di banana e caramello, conosciuta per il suo sapore ricco e cremoso.
La sua origine risale agli anni ’70, quando venne creata da Ian Dowding e Nigel Mackenzie, rispettivamente chef e proprietario del ristorante “The Hungry Monk” a Jevington, in Inghilterra. La storia vuole che l’idea della torta sia nata quando Dowding stava cercando un nuovo dessert per il menù del ristorante e decise di sperimentare con una base di biscotti digestive, una crema di caramello e banane fresche. Il nome “Banoffee” è stato creato combinando “banana” e “toffee” (caramello in inglese).
La Banoffee Pie iniziò ad essere servita come dessert nel ristorante “The Hungry Monk” e presto divenne una delle specialità più richieste dai clienti. La torta venne in seguito presentata ad una fiera gastronomica a Londra negli anni ’70, dove ottenne una grande popolarità e attirò l’attenzione dei media. Da allora, la Banoffee Pie è diventata un classico della pasticceria inglese e viene servita in molti ristoranti e caffetterie in tutto il Regno Unito.
La sua fama ha anche superato i confini nazionali, diventando una torta diffusa in tutto il mondo, spesso reinterpretata con varianti e ingredienti locali.
Oggi la Banoffee Pie è considerata un simbolo della pasticceria inglese e viene spesso servita in occasioni speciali come feste di compleanno, matrimoni e altre celebrazioni. La sua semplicità e la sua bontà la rendono un dessert amato da molti, che continuano a gustarla con piacere ancora oggi.
Ecco la ricetta per replicarla a casa.
BANOFFEE PIE
Ingredienti per la base:
- 200 g di biscotti digestive
- 100 g di burro fuso
Ingredienti per il ripieno:
- 1 lattina di latte condensato caramellato (dulce de leche) – lo trovate nei negozi etnici
- 3 banane mature
- 300 ml di panna fresca
- 2 cucchiai di zucchero a velo
- Scaglie di cioccolato fondente per guarnire (facoltativo)
Procedimento:
- Tritare finemente i biscotti digestive in un mixer o metterli in un sacchetto e schiacciarli con un matterello.
- Sciogliere il burro in un pentolino a fuoco basso, quindi aggiungere i biscotti sbriciolati e mescolare bene.
- Versare il composto di biscotti nella base di una tortiera a cerniera da 23 cm e pressarlo bene sulla base e sui lati.
- Mettere la base in frigorifero per circa 30 minuti, finché non si raffredda e si solidifica.
- Aprire la lattina di latte condensato caramellato e versarlo sulla base di biscotti nella tortiera. Livellare la superficie.
- Tagliare le banane a fette sottili e disporle uniformemente sopra il latte condensato caramellato.
- Montare la panna fresca con lo zucchero a velo fino a quando non diventa spumosa e formare picchi.
- Coprire le banane con la panna montata, livellando la superficie.
- Guarnire la torta con le scaglie di cioccolato fondente (se desiderato) e metterla in frigorifero per almeno 2 ore, o per tutta la notte, in modo che si solidifichi.
- Prima di servire, rimuovere la tortiera a cerniera e tagliare la Banoffee Pie a fette. Servire fredda.
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.