La Carbonara? Macchè romana o americana! E’ Umbra!

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Più precisamente dei dintorni di Cascia. Parliamo di una pasta che può essere definita la nonna della carbonara attuale, con parecchi punti di contatto. Ci sono, nella ricetta progenitrice, “uova frullate” e “grasso e magro di maiale”.

Insomma, niente a che vedere con la ricetta proposta in Usa che vorrebbe uova e bacon sulla pasta durante la Seconda guerra mondiale.

La ricetta certa è del 1931 e comprende uova, pasta, carne di maiale e salsiccia. Fu pubblicata sulla prima edizione della Guida gastronomica d’Italia, edita dal Touring Club Italiano e curata da Arturo Marescalchi.

Secondo altri, gli Strascinati e la Carbonara sarebbero nati a Monteleone di Spoleto. Lo sostiene l’amministrazione comunale che rivendica la paternità del piatto elencando le seguenti motivazioni: Una cronaca umbra del XV secolo fa risalire l’origine di questo piatto al 1494, quando alcune donne di Monteleone di Spoleto lo inventarono per soddisfare la fame dei capitani Paolo e Camillo Vitelli che avevano invaso le terre del castello. Nelle cronache umbre del XV secolo troviamo la storia degli strascinati, piatto inequivocabilmente nato a Monteleone di Spoleto, proprio come la Carbonara”.

Non è un’eresia la presenza della salsiccia; la carbonara, per tutti gli anni ’50, conteneva di certo un salume, ma questo era indeterminato. In una ricetta del 1952 compare la pancetta stesa, così come nella prima ricetta italiana del 1954. Pure le uova rapprese non sono una novità, ma sono riportate in molte ricette della carbonara finché non si farà spazio, a partire dagli anni ’60, la cremosità dell’uovo. La ricetta del 1931 non specifica il formaggio utilizzato, forse il pecorino prodotto in loco o il Parmigiano, che si rintraccia in tutte le ricette più antiche dell’immediato dopoguerra.

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