La frutta italiana è a rischio

La frutta italiana è a rischio

La frutta italiana è a rischio: vendite sottocosto, ritardi di pagamento e indifferenza di Coldiretti
La frutta italiana è destinata a scomparire in breve tempo a causa di un sistema che la strozza: vendite sottocosto, ritardi di pagamento e l’indifferenza di Coldiretti e del ministro Lollobrigida.

I frutticoltori italiani sono costretti a vendere i loro prodotti al di sotto dei costi di produzione, erodendo i loro risparmi e rischiando di chiudere le aziende. Questo porta a una carenza di frutta italiana sugli scaffali dei supermercati, sostituita da prodotti a basso costo provenienti da altri paesi.

Le cause di questa situazione sono diverse:

Vendite sottocosto: i prezzi imposti dagli acquirenti sono inferiori ai costi di produzione, costringendo i frutticoltori a lavorare in perdita.
Ritardi di pagamento: i pagamenti ai frutticoltori avvengono spesso con mesi di ritardo, creando gravi problemi di liquidità.
Aumento dei costi: i costi di materie prime e forza lavoro sono in aumento, mentre i prezzi di vendita rimangono bassi.
Indifferenza di Coldiretti: la principale organizzazione agricola italiana non sembra interessata a tutelare i frutticoltori, anzi, ha boicottato la direttiva europea sulle pratiche commerciali sleali che avrebbe potuto proteggerli.
Cosa si può fare?

Consapevolezza: i consumatori devono essere consapevoli della situazione e scegliere di acquistare frutta italiana a prezzi equi.
Mobilitazione: i frutticoltori devono unirsi e protestare per ottenere il giusto riconoscimento del loro lavoro.
Cambiamento politico: è necessario un cambio di rotta da parte del governo e delle istituzioni, che devono tutelare gli interessi degli agricoltori italiani.
Le elezioni europee del 2024 sono un’occasione per far sentire la propria voce e chiedere un cambiamento. Stracciate le tessere di Coldiretti e votate per chi si impegna a difendere la frutta italiana.

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