La guida ai 120 locali di Salerno e provincia di Annamaria Parlato
- diTestadiGola
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Annamaria Parlato, storica dell’arte, progettista culturale e giornalista enogastronomica, ha da qualche mese pubblicato la “Guida a centoventi locali di Salerno e provincia“.
Ecco cosa ci ha raccontato Annamaria di questa sua “opera prima”
- Come è nata l’idea di scrivere una tua guida?
“L’idea di scrivere un libro da parte mia c’è sempre stata. Avevo però in mente tutt’altro tipo di progetto che ancora oggi non ho abbandonato: parlare di commistioni tra arte e cibo (sono una storica dell’arte) e di come nei secoli i due mondi abbiano tratto linfa creativa l’uno dall’altro. Poi durante i miei dieci anni di giornalismo enogastronomico, ho avuto modo di approfondire le tematiche riguardanti il settore food, le evoluzioni e involuzioni di settore e tutte le novità. Grazie agli articoli su testate online e cartacee e alle rubriche specialistiche che ho curato nel tempo mi sono sentita pronta per affrontare una nuova sfida. Spronata e sostenuta dalla redazione di Salernosera diretta da Andrea Manzi e dall’editore l’Avvocato Francesco Ciociano per Edizioni dell’Ippogrifo, ho portato a termine le mie ultime ricerche e a partire da dicembre 2021 ho lavorato assiduamente per far in modo che la guida venisse pubblicata nell’estate 2022”.
2) Che criterio hai usato per scelta dei locali da recensire?
“Ho usato i criteri standard che usano tutte le guide di settore. Premetto che io non ho stilato una classifica o assegnato simboli di merito ma ho tenuto conto di tutti quei locali, rosticcerie incluse, dove viene voglia di tornare non solo alla sottoscritta ma ad una nutrita schiera di clientela che non ho visto diminuire negli anni anzi forse raddoppiare. Questo credo sia il primo criterio che ho seguito: se le persone affollano quel locale e c’è sempre fila, forse un motivo ci sarà, e questo nessun critico o giornalista enogastronomico potrà mai metterlo in dubbio. Poi mi sono basata sulla qualità delle preparazioni gastronomiche a partire dalla stagionalità e territorialità degli ingredienti, precisione nell’utilizzo tecniche culinarie, ottimo servizio di sala, pulizia, buon rapporto-qualità prezzo, presenza di servizi aggiuntivi. Tutto questo in maniera appassionata, sincera e trasparente”.
3) Come vedi lo stato della ristorazione nella provincia di Salerno?
“Tra gli obiettivi della guida c’era proprio la volontà di ridare lustro e dignità gastronomica alla splendida provincia di Salerno che sta crescendo sempre più e che potrebbe diventare il fiore all’occhiello della regione Campania. Rispetto alle altre province campane, credo che in questo vastissimo territorio, cinquemila chilometri di superficie che lo rendono tra i più estesi d’Italia, ci siano le migliori eccellenze enogastronomiche che vengono utilizzate dai più importanti e rinomati chef del mondo. Non manca davvero nulla, dall’entroterra sino ad approdare alle zone costiere il paniere di prodotti diventa sempre più ricco ed interessante e chi fa ristorazione non ha che solo l’imbarazzo della scelta per divertirsi ai fornelli. Anche la qualità di ristoranti e pizzerie è salita tantissimo di livello in questi ultimi anni, tant’è che la Michelin strizza spesso l’occhio ai locali di Salerno e dintorni”.
4) Se dovessi indicare qualche locale rivelazione o un piatto che ti ha particolarmente colpito, quale ci indicheresti?
“Posso dirti che nelle centoventi schede della guida, corredate tra l’altro da bellissime fotografie di cui alcune scattate da me, ci sono varie voci e tra queste una che indica i piatti da assaggiare. Più che darti i nomi dei locali posso svelarti che quelli rivelazione si trovano nelle zone costiere e su Salerno città, mentre per quanto riguarda i piatti le linguine con nocciole di Giffoni IGP, colatura di alici DOP e sfusato amalfitano IGP ad Amalfi, il padellino con coppa di maiale nero arrosto, arance candite, avocado e salsa bernese al cipollotto nocerino a Pagani, la pizza Capricciosa 2.0 a Salerno, il mallone sciatizzo a Calvanico, il flan di porcini e tartufo di stagione a Montecorvino Rovella, la pasta e patate alla marinara a Bellizzi, la pizza Scarpariello 2.0 a San Mango Piemonte, il dessert Presentosa a Paestum”.
5) É già in programma un aggiornamento della guida?
“Sicuramente è in programma e mi sono già messa all’opera ma nel frattempo mi godo tutte le prelibatezze che questo magnifico territorio ha da offrirmi e che spero i lettori apprezzeranno allo stesso modo e troveranno attraenti sia per il palato che per la tasca”.