La locandiera di Bernalda. Un ristorante che vale qualsiasi viaggio.

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Delle sabbiose spiagge metapontine che hanno coccolato negli anni frotte di turisti alla ricerca di una spiaggia di facile fruibilità, ad uso prettamente “pediatrico” e per chi non fosse rapito dalle forti emozioni evocate dalla pratica dello “snorkeling”, ci accorgiamo, e siamo ad un tiro di sasso dalle contrade della provincia materana e barese, che Metaponto, archeologia fantastica ed allo stato puro, è solo una frazione di Bernalda.
Il piccolo ma popoloso comune della provincia italiana, intitolato a San Bernaridino da Siena, che in questi giorni d’estate si va festeggiando, incredibilmente porta con se il fascino holliwoodiano della natività di Francis Ford Coppola.
E, pertanto , chi ignaro di tanta icona, non domo al clamore di cotanto natale, potrà utilmente comprendere che una visita garbata alle costruzioni che dal 1497, data della fondazione, hanno meritato alla città quel fascino che Carlo III di Borbone, di ritorno dalla visita dall’abate di Montescaglioso, ritenne folgorante tanto da meritare l’inchino di Sua altezza il 20 gennaio 1735, pur se l’inchino che ci piace di piu, che ha il sapore dell “ex voto” per grazia ricevuta, è quello del vitello che tributa al Nostro Santo il merito della sconfitta della Peste. Ho capito che da queste parti l’inchino si puo ancora fare…
In questo centro, dove ancora si esprime il fascino della provincia italiana, cone le sue processioni patronali e dei suoi afrori animali di armenti e pascoli di podoliche che, “en passant”, pervadono l’olfatto del visitatore , trova collocazione un posto dell’accoglienza, una trattoria, che bello il nome che mi riporta al trattore, dal francese, colui che tratta, cioè che prepara, ma che mi fa pensare agli enormi trattori di acciaio che fortunatamente solcano questo areale meridionale per le operazione agricole di aratura, semina, trebbiatura… le belle cadenze, cioè, della ritualità cerealicola appulo lucana che speriamo ed auspichiamo dia schiaffi e cazzotti a chi so io..Una volta per tutte…

Siamo alla Locandiera di Bernalda…Fancesco , avviluppato nella sua croccante tenuta da Sommelier, ci apre la porta per offrirci tutto quello che raramente si incontra in un locale…Pochi posti a sedere, nessun effetto pollaio, giuste le luci e comode la sedute. OK. Mi siedo non senza indugio…Sono troppi gli effetti scenici che da qualche parte si è soliti utilizzare per nascondere, Ahimè, poca capacità e conti in lievitazione permanente…(miracoli degi Actinomiceti….Bah,,,)
Ho sete e devo bere…e perchè il primo moto del corpo per la definizione del benessere animale è proprio “la mancanza di sete”….chiedo una birra artigianale che arriva nel termine di un nanosecondo….Francesco sa che la sete puo’ degenerare in follia…
L’ambiente è accogliente e rassicurante soggiunge il rumore di stoviglie che Clara Gallotta, illuminata zia ai fornelli, non so se per lavoro , passione o necessità, ma lei è li..col cipiglio di chi deve controllare, sotto l’enorme cappellone, tutto, persino il grugno di chi è venuto, stasera, a visitare la trattoria, esattamente come insegnano all’Università delle Nonne ai fornelli dove lei, per mia buona sorte, si è formata…..
Più rassicurante ancora il sorriso della mamma di Francesco, Mamma Maria, che, con il piglio del capo cantiere, mi impone “Niente Foto…”!!…
Annuisco e mi riporto nei ranghi attendendo ciò che la cucina, che si occuperà della mia felicità per tutto il tempo che li dovrò rimanere, fosse anche per un aperitivo o una cena completa, si preoccuperà di mandarmi.
Attendo, birra finita…Benessere in buna parte soddisfatto e nessuna privazione all’orizzonte…Si comincia..

ANTIPAST RICCHISIMI …..
Fagottino di funghi e guanciale con porri e crema di caciocavallo, insalatina destrutturata al bicchiere, in pratica un delizioso gazpacho lucano fatto con Acqua di vegetazione di pomodorino, crema di peperoni rossi dolci, insalata cruda di caroselli e cipolla rossa di Tropea con ricotta fresca di bufala.
Un intrigante rassegna di frittelle e tarallini a cui aggiungo, e li si vede il pilota, la mia richiesta “del 9”….
Francesco si avvicina….non avevo ancora dato fastidio fino ad allora, a parte il rimprovero di mamma Maria, e chiedo di “sentire gli olii….
Francesco ritorna di li a poco con l’olio, un paio di bottiglie di Cantine del Notaio, una appena aperta e l’altra vergine per meglio valutare il decremento ossidativo conseguente all’apertura…. un garbato pezzo di pane tostato..ed i bicchierini da degustazione per l’olio.
Lo ringrazio e capisco…Ora posso continuare il pasto.
PRIMI:
Tripoline con mollica di pane e peperoni cruschi
Pappardelle con ragù di cavallino in pignata
Maccheroncini freschi con crema di di ceci bianchi, pomodori secchi e mollica soffritta.
SECONDI
Brasciole (NON BRACIOLE) di equide in pignata (ovviamente il ragu’ era per il primo)
Guancetta di Suino ai funghi,
Polpette di pane e formaggio,
Parmigiana di melanzane (rigorosamente fritte…le mangio perchè ha usato l’olio di frutto vero appena “collaudato personalmente”), con scamorza affumicata.
Dolci
SEMIFREDDO AL TORRONCINO CON CREMA PASTICCERA E VINCOTTO AROMATIZZATO AL CARRUBO
TIRAMISU E CROSTATE CON FRUTTA DI STAGIONE…
ROSOLI di LIMONE, CHERRY, E NESPOLINO..
Mentre cerco di carpire qualche difetto, mi rendo conto che questa sequenza avrebbe ammaliato anche il vitello e la maestà di cui sopra….e mentre penso a San Bernardino che se la ride al mio peccaminoso pensiero gastrologico, guadagno l’uscita, ……Ora decido che questa trattoria diventerà per me uno dei luoghi dove si fabbrica la felicità… Saluto Francesco…felice d’esser stato felice.

Trattoria la Locandiera, Bernalda (Mt)
Corso Umberto 194 telefono 0835 543241- Coperti 25 – Chiusura il Martedi (Solo da ottobre a giugno).
Prezzi 35,00€ vini (e birra artigianale) esclusi

di Michele Polignieri
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