La murgia steppica e le sue alimurgiche

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Ci si consenta di gioire se nella nostra murgia barese si trovano esempi di creatività conventuale di grande portata.

Se tutta la pasticceria meridionale tributa un generoso ringraziamento alle Clarisse ed alle loro molteplici creazioni, tutte oggetto di scippi d’autore da parte di artigiani poco onesti, l’inventiva alcolica, come vedremo, è tutta appannaggio dei frati.

Padre Peppe

Uno di questi, il monaco Giuseppe Ronchi, si ritira in Puglia, da Napoli, con il desiderio di scoprire nella Murgia, nei suoi boschi, nei suoi prati e nelle sue rocce, un rimedio che potesse lenire o guarire le molestie e le infermità che il vivere quotidiano porta in sé.

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Ad Altamura conduceva la sua vita monacale cercando di aiutare tutti a ritrovare l’equilibrio globale dell’organismo grazie al noto infuso alcolico: mente, anima, e, soprattutto corpo dei confratelli, ne trassero davvero un gran beneficio. Estrasse così,  dalle erbe e dai frutti, quei medicamenti che poi trovò il modo di serbare ai fini terapeutici. Ronchi, certamente esistito, avrà avuto le sue buone ragioni ed il talento  per trasformarsi in uno speziale più che un curatore di anime, per far scaturire, dalla sua capacità alchemica, quel potente corroborante alcolico, il nocino conventuale di Puglia, noto al mondo col nome del suo inventore Padre Peppe ® (Shop on line)

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Gariga

Ci spostiamo a Gravina, sempre Alta Murgia,  e lì succede che anni fa Michele Lafronza,  cultore e fervente conoscitore di tutte gli erbaggi spontanei della murgia steppica e  delle loro  proprietà curative, sicuramente a causa di un noioso mal di denti, perde il sonno e comincia a pensare di notte ciò che il lavoro di banca non gli consente di fare di giorno; si trasforma in un farmacista che, a sentirlo parlare con accuratezza e saggezza delle tante varietà alimurgiche che raccoglie nel Parco dell’Alta Murgia e che, con l’aiuto del figlio, trasforma in piccoli capolavori liquoristici, da l’idea di trovarsi davvero davanti ad un monaco laico.

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Michele Lafronza

Mette cosi in cassaforte delle ricette divenute simbolo di questo pezzo di “terra di mezzo”, veri beni di conforto dalla elevatissima portata edonistica, il cui alfiere, ca va sans dire, è il pezzo di primo conio: Gariga, appunto, nell’anno 2005; una favola che difficilmente si potrà clonare dall’alto delle su 40 e passa piante da cui è estratto.

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Molto si è detto e scritto sulle liquorerie tricolori, di botaniche esotiche o di naufragi di antichi velieri battenti bandiera panamense, carichi di botti di liquore. Qui la storia la leggiamo dal vivo. Andatelo a trovare a Gravina, e capirete.

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CURIOSITA’

Il legame con le alchimie che la natura riesce a trasmettere all’animo umano attraverso un semplice sorso tra  decotti, infusi e nettari, è fatto vero. Tutta la mitologia dei Conventi e dei loro frati artefici di pozioni curative, quasi magiche, è nota in tutto il mondo prima ancora dell’invenzione degli ospedali, lazzeretti e case di cura affini.

Se, ad esempio, il monastero della Grande Chartreuse (casa madre Alpina dell’ordine dei Certosini), è passata alla storia oltre che per  i meriti spirituali, ancorpiù per la popolarità raggiunta legata alla notissima bevanda liquorosa che proprio in quella certosa fu elaborata e messa a punto, lo “Charteuse”, analogamente il monaco francese cristiano  Pierre Pérignon (1639-1715), fu il benedettino indicato come l’inventore dello champagne. Una varietà di questa bevanda, il famoso Dom Perignon porta il suo nome.  Testardo,  attaccato alle sue esperienze di vignaiolo cocciuto, sbaglia di tutto nella sua cantina ma ne azzecca una, la fermentazione in bottiglia, e da lì spiegata la nascita del vino spumante noto al mondo col nome di  champagne.

DOVE COMPRARE

Se siete a Gravina non potete non andarci. A due passi da “Gravina Sotterranea” ha sede il liquorificio. Accomodatevi nel salottino a fatevi guidare da Michele ad un assaggio trasversale. Tornerete a casa felici.

Amari e rosoli, Vico II Marconi, 3 70024 Gravina in Puglia Tel 080 3254138 info@amarierosoli.it

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DOVE DORMIRE

Dritti sulla via Appia, appena fuori  Altamura verso Matera, tappa obbligata per i camminatori. B&B con piscina. Villa Genny, S:P: 27 Km 10.5270 70022 Altamura (BA)  080 3145342/360 206555 villagenny1956@libero.it,


La Bougainvillea, ad Altamura, villa secolare con giardino; appartamenti autonomi 2 e 4 posti, dotati di cucina e stoviglie per godersi le cene all’aperto ed al cospetto della cupola della contermine Chiesa di Santa Teresa. Residenza turistica collocata in centro, a pochi passi dalla Cattedrale Federiciana,  ma non asfissiata da  ZTL.

Via Giambattista Castelli, 31, 70022 Altamura (BA) tel. 347 2870893

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La Bouganvillea

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Agriturismo Borgo Scaringella: Azienda agricola bovina con Caseificio Aziendale. Dotato di macelletto aziendale produce  carni bovine del proprio allevamento.

 C.da Pescara Sant’Angelo, Via Dolcecanto 70024 Gravina in Puglia (BA) Tel: 338 4602267 –  347 1642845

 

DOVE MANGIARE

Osteria La Murgiana: nomen omen per la sua carta d’identità con un occhio privilegiato al fungo cardoncello, tartufi murgiani, pasta fresca e legumi

Via XXIV Maggio  70024 – Gravina in Puglia (BA) Tel.+39 080 325 0342

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Tagliolina con broccoli funghi cardoncelli, vellutata di cicerchia di gravina e peperone crusco

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Si scrive Murgia e si legge Pietro Zito. Il panorama gastronomico internazionale lo riconosce ormai, senza errori, come uno dei più stimati alfieri della pattuglia di cucinieri urbani tricolori. Ristorante Antichi Sapori, Piazza Sant’Isidoro, 10, 76123 Montegrosso BT tel 0883 569529. Giorno di chiusura: Domenica


Trattoria Pizzeria TRE ARCHI: pura cucina contadina, pasta fresca ed ortaggi, preparazioni di carni  tradizionali, una su tutte “U Murtin” oppure “La Spasarola” di agnello.

Ricchissima la cantina e buon assortimento di olii extravergine di prossimità. Chiuso il mercoledì

Via San Michele 28 70022 Altamura(Ba) Tel. 080 3115569 – Email info@trearchi.it

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Agnello patate muscari e funghi cardoncelli

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