Circa 10mila visite ispettive che in dieci anni di attività hanno contribuito a garantire trasparenza e tracciabilità ad uno dei prodotti simbolo del made in Italy agroalimentare, la
Mozzarella di bufala campana Dop.
È il bilancio dell’attività del Dqa, ente terzo incaricato dal 2013, con specifici decreti ministeriali, a svolgere i controlli e la certificazione della filiera della Mozzarella di bufala campana Dop.
Proprio per tale incarico, il Dqa trasmette alla piattaforma “tracciabilità della filiera bufalina” i dati dei caseifici e dei raccoglitori del latte iscritti al piano dei controlli della Mozzarella di bufala campana Dop.
Una piattaforma unica, che non ha precedenti in altri comparti agroalimentari, con ancora grossi margini di sviluppo
Il latte acquistato, la Mozzarella di bufala campana Dop e non Dop prodotta.
Le altre tipologie di trasformati e il latte congelato, queste sono le informazioni che, come previsto dal comma 3 dell’articolo 5 del DM del 9 settembre 2014.
Il Dqa, nato per volontà del sistema allevatori italiano con lo scopo di valorizzare i prodotti zootecnici.
Tutti questi dati, compresi quelli dei singoli caseifici e dei singoli raccoglitori del latte.
Le attività di tracciabilità vengono svolte in sinergia con tutte le operazioni previste dal Piano dei controlli della Mozzarella di bufala campana Dop.
Si eseguono visite ispettive presso gli allevatori e i caseifici della filiera.
Durante i controlli presso i caseifici, gli ispettori del Dqa effettuano, una verifica sul bilancio di massa.
Le attività di tracciabilità e certificazione si completano attraverso il confronto con i dati presenti nella Banca dati zootecnia, pubblicati sul sito del Sistema informativo veterinario.
Presenti nei singoli allevamenti e nell’areale di produzione, per verificare la coerenza dei dati trasmessi dai caseifici, relativamente al latte ritirato e trasformato.