La Polenta. Proprietà e consigli anche per chi segue una dieta
- Daniela Limonta
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Per polenta intendiamo una preparazione alimentare a basa di farina di mais.
Si tratta di un antico alimento della tradizione italiana che piace proprio a tutti: dai bambini agli anziani.
Per chi abita al Nord la polenta è il “comfort food” per eccellenza. Nelle regioni settentrionali la polenta è davvero il piatto “di testa e di gola” delle fredde domeniche invernali apprezzato da tutti e capace di rievocare in ognuno ricordi legati all’infanzia e alla famiglia.
Ma oltre al nord la polenta è presente in diverse varianti anche in meridione.
La polenta in passato era considerata un piatto povero: oggi sappiamo che non lo è assolutamente! Anzi la polenta è un piatto ricco e anche molto interessante dal punto di vista nutrizionale. È nutriente, digeribile, pressoché priva di grassi, saziante, ricca di fibre…
Dal punto di vista calorico 100 gr di polenta apportano dalle 75 alle 192 kcal a seconda della consistenza (le polente più morbide hanno meno calorie a parità di peso perché hanno più acqua). Una porzione media da 160 gr apporta dalle 150 alle 307 kcalorie. Quindi direi un apporto calorico contenuto.
Dal punto di vista bromatologico la polenta è ricca in carboidrati, ha un modesto apporto proteico e pochissimi grassi (solo 0.4 %). Oltre ad avere pochi grassi la polenta èassolutamente priva di colesterolo! Dal punto di vista vitaminico la polenta è ricca di vitamina A, fondamentale per la salute dei nostri occhi. Inoltre grazie alla presenza di Luteina, potentissimo antiossidante, la polenta è indicata a coloro che soffrono di maculopatia.
Per quanto riguarda i Sali minerali nella polenta troviamo ferro, fosforo, magnesio, potassio e cromo.
Essendo la polenta ricca in carboidrati meglio mangiarla come piatto unico accompagnata a carne o formaggio. La frequenza ottimale è quella di una-due volte la settimana. Non ci sono particolari controindicazioni al consumo di polenta. Tuttavia è bene ricordare che non è un piatto completo. Nella polenta mancano alcuni aminoacidi (come il triptofano) e la vitamina B3 o Niacina. La polenta per diventare “completa” deve sempre essere accompagnata ad un secondo piatto di carne o formaggio. In passato le popolazioni che si nutrivano principalmente di polenta andavano incontro ad una malattia chiamata Pellagra dovuta appunto alla carenza di questa vitamina B3.
Attenzione poi a non esagerare: se assunta in dosi eccessive può causare nausea e vomito a causa della presenza nel mais di alcaloidi vegetali.
Quindi la polenta è ottima se assunta nella giusta quantità e come parte integrante di una alimentazione varia ed equilibrata.
Visto il potere saziante e la facilità di digestione la polenta è indicata a tutti: dai bambini agli anziani. Nelle persone molto anziane è davvero un alimento consigliabile perché vista la sua consistenza cremosa e omogenea si deglutisce con facilità, quindi ottima per chi soffre di disfagia e di problemi di deglutizione.
È bene ricordare che la polenta inoltre è naturalmente priva di glutine quindi ottima per tutti coloro che soffrono di Celiachia.
La polenta, grazie all’elevato potere saziante, è indicata anche per coloro che seguono una dieta dimagrante: la polenta non ha tante calorie di per sé ma se condita con abbondante burro/olio/sughi allora le cose cambiano!! Quindi a dieta è possibile mangiare la polenta stando però attenti ai condimenti. Per risparmiare calorie l’abbinamento migliore è quello della polenta con i legumi come piatto unico.
È possibile fare la polenta anche con farine diverse dal mais.
La polenta può conosciuta al nord è quella Taragna fatta con farina di grano saraceno. Dal punto di vista nutrizionale il grano saraceno è più ricco in proteine e in triptofano e in generale ha un contenuto vitaminico maggiore del mais. A parità di peso è anche leggermente meno calorica tuttavia la Taragna è una polenta che viene normalmente abbinata a abbondante burro e formaggio… Quindi non possiamo definirla certo light.
È possibile fare la polenta anche con la farina di ceci: in questo caso le kcalorie cambiano poco ma si tratta di un piatto estremamente ricco in proteine (22%) e con meno carboidrati rispetto alla classica polenta.
Esiste anche la polenta con farina di castagne.
Per una cottura ottimale per prima cosa occorre valutare bene le proporzioni tra acqua e farina. In genere per 2 litri di acqua servono 500 gr di farina per polenta. Ma se si vuole una polenta più soda e compatta, magari per friggere o grigliare, servirà più farina. All’acqua occorre aggiungere sempre un cucchiaio di sale. Quando l’acqua inizia a sobbollire occorre abbassare la fiamma e versare la farina a pioggia, una manciata per volta, mescolando bene con un cucchiaio di legno. Poi è possibile rialzare la fiamma. Una giusta temperatura dell’acqua, che dovrà appena sobbollire e non bollire quando si aggiunge la polenta, previene la formazione di grumi. Per evitare che si formino grumi è anche possibile aggiungere un cucchiaio di olio ma questo non è fondamentale. La polenta durante la cottura va mescolata spesso ma non in continuazione. La polenta cuoce in circa 40-50 minuti ed è pronta quando inizia a staccarsi dalle pareti della pentola.
E’ bene servirla e consumarla ben calda!
Qualora avanzasse niente paura è possibile riutilizzarla. La polenta avanzata può essere conservata in frigorifero per 2-3 giorni. Prima di riporla deve essere completamente raffreddata: riporla infatti ancora tiepida comprometterebbe la consistenza e il sapore! Una volta raffreddata la polenta va posta in frigorifero avvolta preferibilmente in un canovaccio pulito (che ne assorbe l’umidità). In assenza del canovaccio va bene anche la pellicola per alimenti.
È possibile anche congelare la polenta (in questo caso si conserva sino a tre mesi) ma attenzione: una volta scongelata essa tende a perdere molta acqua e assume una consistenza molliccia. Quindi il congelamento anche se consentito non è molto consigliato.
Dr.ssa Daniela Limonta
Nata a Lecco, sul quel ramo del lago di Como tanto caro al Manzoni, la Drssa Daniela Limonta si laurea a 25 anni in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano discutendo una tesi sperimentale sui Disturbi del Comportamento Alimentare. Successivamente si specializza in Scienza dell’Alimentazione e Dietologia discutendo una tesi sull’Obesità.
Alla laurea e alla specializzazione seguono poi negli anni successivi corsi di perfezionamento e master vari (alimentazione artificiale, nutrizione pediatrica, diete vegane e vegetariane..)
Da più di 20 anni la dr.ssa Daniela Limonta si occupa di Nutrizione Clinica e Dietoterapia svolgendo la sua professione di medico dietologo con passione e impegno.
Relatrice a convegni e corsi, è autrice di diverse pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali. Partecipa come ospite a dibattiti e programmi televisivi. Compare spesso sulla stampa locale con articoli inerenti diete e alimentazione.
Sportiva, amante della montagna e degli animali, Daniela è anche mamma di tre splendidi ragazzi!