L’azienda vinicola Coletti e l’esperimento del Palava
- Marco Signori
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Nonostante la mancanza del figlio maschio, la famiglia Coletti ha mantenuto la sua passione per la terra e l’agricoltura attraverso le generazioni.
Anche Bice, classe 1980, ha seguito le orme della famiglia Coletti e sta portando avanti l’attività di famiglia nella piana di Ofena, L’Aquila.
Bice coltiva 4 ettari di terra, impiantati con i vitigni di Montepulciano, Malvasia e Palava, quest’ultimo proveniente dai vivai di Rauscedo (Pordenone) e ottenuto dall’incrocio tra il traminer e il müller thurgau. Il Palava è stato impiantato cinque anni fa e sta dando risultati interessanti, che saranno commercializzati per la prima volta a partire da marzo.
La famiglia Coletti ha sempre avuto una forte passione per la terra e l’agricoltura, che si è tramandata di generazione in generazione. Anche il nonno di Bice, nonostante gli studi in ingegneria navale e la chiamata al fronte, è tornato a Ofena per dedicarsi alla proprietà terriera.
Anche se al momento la famiglia vinifica presso terzi, hanno l’obiettivo di creare una cantina propria per la prossima vendemmia. Magari, potranno utilizzare l’edificio storico al centro di Ofena, dove in passato il padre di Bice Antonio vinificava solo per usi domestici. La madre Annarita invece, accoglie i turisti e i viandanti nel loro palazzo, dove gli stranieri rimangono sempre affascinati dalla loro accoglienza familiare.
Bice, insieme alla madre Annarita e all’unica collaboratrice, Ilaria Di Girolamo, ha recentemente prodotto due bianchi, un rosso e un rosato da uve Montepulciano, che sono stati messi in commercio. Bice sta portando avanti l’azienda di famiglia con una filosofia biologica, riducendo al minimo l’intervento in vigna e in cantina per far sì che i vini siano fedeli testimonianze del territorio.
I vini della famiglia Coletti riposano in bottiglia fino alla primavera successiva alla vendemmia prima di essere commercializzati. Inoltre, la famiglia non esita a sperimentare, come ad esempio con l’aleatico, antico vitigno riscoperto nella zona di Capestrano. Tutto il lavoro in vigna e in cantina è supervisionato dall’agronomo Pierluigi Cocchini.
Giornalista pubblicista, dopo un decennio a rincorrere cronaca e politic(i) era arrivato il momento di decidere se cambiare vita o proseguire con questa professione. È stato in quel momento che la passione per la tavola e tutto quello che si cela dietro – anzi, prima – si è trasformata in lavoro. Nel 2017 insieme ad un manipolo di visionari come me fondo Virtù Quotidiane, testata che in pochi anni si afferma nel panorama dell’informazione enogastronomica e non solo abruzzese, al quale si affianca un’agenzia di comunicazione a 360 gradi. Da cosa è nata cosa e gli orizzonti si sono ampliati, è iniziata la collaborazione con alcune guide e con Di testa e di gola.