Le ricette di QB: Bigoli in salsa di acciughe con rosa dell’Isonzo

Le ricette di QB: Bigoli in salsa di acciughe con rosa dell'Isonzo

Le ricette di QB: Bigoli in salsa di acciughe con rosa dell’Isonzo

I bigoli in salsa di acciughe con Rosa dell’Isonzo sono un piatto che racconta la storia e la tradizione del territorio, perfetto per il periodo di Quaresima ma ideale per celebrare il gusto in ogni occasione.

Un’esplosione di sapori che unisce la semplicità della pasta fresca con l’intensità delle acciughe e la delicatezza del radicchio friulano.

I bigoli, una pasta lunga simile a uno spaghettone, sono un simbolo della tradizione culinaria veneta.

Preparati originariamente con grano tenero, acqua e sale, sono disponibili anche in varianti con grano saraceno, come i bigoi mori di Bassano del Grappa.

Ingredienti per 4 persone

  • 400 g di bigoli
  • 12 filetti di acciuga sott’olio
  • 200 g di Rosa dell’Isonzo (radicchio friulano)
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1/4 di cipolla
  • Sale q.b.
  • Per guarnire: foglie di Rosa dell’Isonzo e prezzemolo tritato

Preparazione

  1. Tritare la cipolla e rosolarla in padella con l’olio EVO.
  2. Aggiungere la Rosa dell’Isonzo tagliata a listarelle e spadellare fino ad appassimento.
  3. Spegnere il fuoco, aggiungere 8 filetti di acciuga e schiacciarli con una forchetta.
  4. Cuocere i bigoli in acqua salata per 10-12 minuti.
  5. Scolare i bigoli e versarli nella padella, mescolando rapidamente con poca acqua di cottura.
  6. Distribuire i bigoli nei piatti, guarnire con i filetti di acciuga rimasti, foglie di Rosa e prezzemolo tritato.

Consigli dello chef

  • Utilizzare bigoli freschi per un risultato ottimale.
  • Scegliere filetti di acciuga di alta qualità per un sapore intenso.
  • Non cuocere troppo la Rosa dell’Isonzo per mantenerla croccante.
  • Servire il piatto caldo per apprezzarne al meglio i sapori e i profumi.

Autore

  • Romanutti

    Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un'età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di filosofia e di storia l'hanno spinta all'approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.

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