Liquore di mirto: profumo e delizia della tradizione sarda
- Giuseppina Maria Rosaria Sgro
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Il liquore di mirto rappresenta il simbolo dell’ospitalità in Sardegna. Il mirto è una pianta che non soltanto cresce spontaneamente sull’isola, ma che viene anche coltivata nei vivai locali per essere utilizzata per scopi ornamentali nei giardini, per la bellezza della fioritura e dei frutti che appaiono lucidi, tondi e di colore blu. Il frutto del mirto è una bacca che raggiunge la maturazione a fine novembre e la sua raccolta si protrae fino all’intero mese di gennaio. Essa avviene tutt’oggi manualmente, in quanto le bacche sono particolarmente delicate e soltanto la mano umana è capace di trattarle con la dovuta cura. Un tipo di liquore diverso è il mirto bianco, che sarebbe il liquore ottenuto dalla macerazione di bacche depigmentate; esso possiede caratteristiche organolettiche nettamente differenti dal mirto rosso.
Le origini
Anticamente, il mirto (in sardo murta) veniva utilizzato spesso come spezia per condire i prodotti di cacciagione. Risale probabilmente all’Ottocento la preparazione del liquore di mirto nell’isola; proprio in quegli anni, infatti, l’infuso veniva preparato in casa per un uso strettamente familiare. Il prodotto era, dunque, destinato all’autoconsumo. Il liquore si diffuse successivamente anche in Corsica grazie ai banditi di Gallura, i quali, cercando riparo nell’isola vicina, portarono con sé il prodotto, che in passato era proibito da editti o pregoni.
La preparazione
La ricetta del liquore di mirto è rimasta quella di allora ed è molto semplice: dopo aver procurato una certa quantità di bacche ben mature, le stesse, assieme alle foglie, vengono lasciate macerare in una miscela di alcol e acqua. La durata della macerazione è di almeno un mese, sebbene ogni produttore abbia il suo segreto. Ad essa seguono la filtrazione e la dolcificazione con zucchero. In molti preferiscono sostituire quest’ultimo o aggiungere ad esso anche il miele.
L’impiego in cucina
Questo delizioso liquore sardo possiede particolari proprietà digestive, ragion per cui si consiglia di berlo a fine pasto. In molti lo preferiscono anche come aperitivo. Inoltre, va rigorosamente servito ghiacciato. È ottimo anche da impiegare in ricette dolci, come una bagna per pan di spagna, poiché conferisce alla crema di farcitura una nota decisamente profumata.
Curiosità
Nel 1994 è stata istituita l’Associazione Produttori Mirto di Sardegna con i seguenti scopi: definire uno standard di produzione, di concerto con Centri di ricerca, definire un marchio di qualità e promuovere azioni di tutela. Inoltre, con il decreto legge n. 173 del 1998, articolo 8, comma 1, il mirto di Sardegna è stato inserito nell’elenco ufficiale dei Prodotti Tradizionali.
Calabrese, ho conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 2011 presso l’Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria e l’abilitazione alla professione forense nel 2016. Già articolista per la testata giornalistica online “Blasting News”, la grande passione per la cucina, ereditata da mio padre, ottimo cuoco ed esperto di funghi, mi ha spinta ad entrare a far parte del meraviglioso team di autori di questo sito interessante e goloso. Mi appassiona tutto ciò che riguarda l’arte culinaria e, quando mi è possibile, partecipo volentieri a fiere, manifestazioni e sagre. Altri miei interessi sono la lettura, lo sport e i viaggi. Dimenticavo: sono anche una buona forchetta!