L’Italia a sorsi: Cantina La Source
- Antonia Maria Papagno
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L’Italia a sorsi: Cantina La Source
La cantina La Source, fondata nel 2003 da un gruppo di giovani agricoltori valdostani, prende il nome da una sorgente scoperta durante la costruzione della cantina.
Situata a Saint-Pierre, vicino al castello omonimo e al castello Sarriod de la Tour, l’azienda è oggi gestita dalla famiglia Celi-Cuc, con Stefano Celi come figura di riferimento.
Discendente di una famiglia di agricoltori, Stefano si è dedicato a tempo pieno all’attività agricola e vitivinicola dal 2005.
La tenuta comprende 9,5 ettari di vigneti situati tra i 650 e i 900 metri di altitudine, coltivati con vitigni internazionali come Syrah, Chardonnay e Müller-Thurgau, e autoctoni come Petit Rouge e Fumin.
La zona di Torrette, dove si trovano i vigneti, è particolarmente vocata per la viticoltura grazie all’esposizione a sud e all’ottimale altitudine. Il Petit Rouge, resistente al freddo e alla siccità, è la base del rinomato vino rosso Torrette.
La viticoltura praticata è considerata eroica per la difficoltà del territorio, dove tutte le operazioni sono svolte manualmente. La mano aperta (simbolo dell’azienda) rappresenta questo impegno.
Stefano si occupa personalmente della gestione dei vigneti e l’enologo Mario Ronco supervisiona la vinificazione. La produzione annuale ammonta a 40.000 bottiglie.
Nel 2020 è stato aperto un agriturismo accanto alla cantina dove è possibile soggiornare e gustare i vini prodotti.
Tutta la produzione esprime la purezza della montagna e con perfetta armonia disegnano al meglio il territorio valdostano.
Wine Taste
Rosè 2023 – Vallée d’Aoste Dop – La Source
Petit Rouge 90%, Cornalin 5%, Premetta 5%- vol. 13%
Il Rosé 2023 della cantina La Source esprime con chiarezza la personalità del vitigno Petit Rouge. Caratterizzato da un elegante colore ciliegia, trasparente e luminoso, il vino anticipa un sorso fresco e dinamico.
I profumi si aprono con delicati aromi di ribes rosso e lampone seguiti da note leggere di erba fresca e rosa canina.
Al gusto la freschezza si unisce a una lieve sapidità rievocando i frutti di bosco appena raccolti.
Ben equilibrato nell’alcol questo vino chiude elegante e piacevole offrendo un rosato di grande finezza e personalità.
Syrah 2017 – Vallée d’Aoste Dop – La Source
Syrah 100% – vol. 14,5%
Il Syrah di La Source è un vino elegante e raffinato che unisce la tipicità del vitigno internazionale al carattere unico del terroir montano.
Di colore rosso rubino intenso e pigmentato con sfumature tendenti al granato, tra i profumi spiccano sentori di confettura di ciliegie, lamponi e prugne, arricchiti da dolci note speziate, pepe nero ed eleganti accenti di tabacco e zucchero caramellato.
Al sorso si presenta morbido e fresco con una trama tannica delicata e un gusto fruttato che si armonizza con le spezie regalando un vino equilibrato e persistente.
Cornalin 2018 – Vallée d’Aoste Dop – La Source
Cornalin 100%- vol. 13,5%
Il Cornalin, vitigno autoctono valdostano, ha conosciuto una straordinaria rinascita dopo aver rischiato l’estinzione a causa della fillossera. La Source ha valorizzato questo vitigno con tecniche all’avanguardia e coltivazioni su vigneti a 800 metri di altitudine ma esposti a sud e su suoli morenico-sabbiosi.
La vendemmia tardiva contribuisce a creare vini di grande complessità e ricchezza.
Si presenta con un colore rosso rubino intenso e un profilo aromatico particolarmente fine distinto da note di susine, ciliegie, erbe alpine e accenti minerali.
Affiorano anche sentori di piccoli frutti di bosco e un tocco balsamico.
Struttura e tannino raffinato, integrità aromatica raccontano il terroir a cui appartiene questo vino dal finale delicatamente speziato e morbido.
La Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta è la più piccola regione d’Italia. Confina con Francia e Svizzera e ospita le cime più alte delle Alpi tra cui il Monte Bianco. È una meta ideale per gli sport invernali e offre paesaggi mozzafiato, castelli e una varietà di esperienze tutto l’anno. Con resort esclusivi e il Parco del Gran Paradiso (dove è possibile avvistare fauna selvatica) la regione è perfetta per escursioni e attività all’aperto come passeggiate e ciclismo.
Viticoltura
La viticoltura in Valle d’Aosta si estende su circa 500 ettari con oltre 300 destinati alla produzione di vini DOC. I vigneti sono coltivati in piccoli appezzamenti e affrontano le difficoltà del territorio montano con pendenze elevate e altitudini superiori ai 500 metri. Definita viticoltura eroica richiede lavoro manuale e un forte legame con la tradizione. Il must è: produttività bassa e qualità dei vini elevata rendendo così ogni bottiglia unica ed esclusiva.
Storia
La viticoltura in Valle d’Aosta risale all’età del Bronzo (ritrovamenti archeologici). I Romani svilupparono la coltivazione della vite testimoniata da scavi risalenti all’epoca. La prima menzione scritta di un vigneto è del 1032. Negli anni a venire e dopo una difficile crisi la viticoltura rifiorì nel periodo napoleonico fino a raggiungere i 3000 ettari coltivati. La fillossera, le guerre e l’industrializzazione portarono poi ad un inevitabile declino. Solo negli anni ‘50 l’Ecole Pratique d’Agriculture rilanciò la viticoltura della regione centrandosi sulla qualità del vino e la protezione del territorio.
Clima
La Valle d’Aosta, sita nel cuore delle Alpi, ha un clima unico grazie alle montagne che la proteggono dai venti freddi e dalla pioggia. La zona centrale gode di precipitazioni rare e bassa umidità con brezze frequenti in primavera ed estate. Queste condizioni limitano lo sviluppo di malattie fungine riducendo così l’uso di pesticidi e favorendo la produzione di vini di alta qualità. La valle è attraversata dal fiume Dora Baltea e si divide in tre aree con altitudini diverse caratterizzate ognuna da vitigni specifici: Nebbiolo nella bassa valle, Petit Rouge nella media valle e Prie Blanc nell’alta valle.
La Doc
La storia della Denominazione di Origine Controllata in Valle d’Aosta inizia nel 1971 quando il vino Donnas fu il primo a ottenere questo riconoscimento. Un passo decisivo avvenne nel 1985, quando la regione fu la prima in Italia a essere riconosciuta come DOC unica con il nome Valle d’Aosta o Vallée d’Aoste. La DOC comprende 31 sottodenominazioni, legate a specifiche aree di coltivazione, vitigni o tecniche di vinificazione.
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