Lo stappo: Champagne Blanc de Blancs Laherte Freres

blanc de blancs

Lo chiamiamo i “sassetti” in ricordo di una vecchia etichetta, dove pietre e sassi dominavano l’immagine, per noi è un ricordo di belle serate.

Era così l’etichetta di quel blanc de blancs, un elogio ai terreni di Epernay ricchi di gesso e pietre calcaree, un segno che la nota minerale era, è e sarà sempre la caratteristica più spiccata di questo spumante.

Uno champagne che è emblema di quello che noi appassionati cerchiamo nelle bollicine, eleganza, complessità, pulizia e come sempre bevibilità.

blanc de blancs

I “sassetti” è fatto da sole uve Chardonnay raccolte a piena maturazione dalla costa sud di Epernay da vigne di almeno 35 anni. Fermentazione e affinamento avvengono in barrique per donare più complessità: la massa è composta in parti uguali da vino d’annata e da vino di riserva… ma a noi questo interessa poco.

Le cose da dire sono altre, le cose che stupiscono sono altre: leggerezza e spensieratezza sono le caratteristiche principali che troviamo all’olfatto, verticalità e sapidità quelle che troviamo al palato, però quello che tutti vorremmo sapere è come questo vino evolve sia nel poco tempo nel bicchiere sia negli anni in bottiglia.

Purtroppo quel sapere non verrà mai saziato, perché quel vino rimane troppo poco nelle carte e ancora meno nei nostri calici.

Parafrasando una vecchia pubblicità, l’attesa del piacere non è essa stessa il piacere.

 

Cos’altro dire…… #lanostravitaèincredibile

Autore

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    Stefano Cengiarotti Malini, nato a Verona l’01/02/1991, appassionato di vino dall’inizio della sua carriera, sviluppa il suo amore per lo stesso già nella sua prima esperienza al Vittorio Emanuele ristorante storico del centro della città di Romeo e Giulietta; successivamente entra a far parte della brigata dell’Antica bottega del Vino la Mecca di tutto i sommelier della città, qui incontra il suo mentore e amico Alberto Bongiovanni, figura che tutt’ora ha una grande influenza nella vita di Stefano. Diviene ufficialmente sommelier AIS nel gennaio 2018, ma sono le visite alle cantine e la continua voglia di studiare che lo rendono quello che è ora. Gli anni del covid sono complicati per la ristorazione della città quindi Stefano decide di approcciare il lavoro in vigna e successivamente si sposta nelle langhe in quella barbaresco che è meta enogastronomica di rilievo assoluto, qui collabora con chef Manuel Buchard all’Antinè bistrot nel centro del paese di Gaja. Ora gestisce la cantina del Donatelli-3011 pizzeria gourmet, con 2 spicchi del gambero rosso, in provincia di Verona, locale che fa dell’innovazione e della ricerca la base su cui costruire un progetto, questi punti sono alla base delle scelte della carta di Stefano, scelte della quali sicuramente vi parlerà.

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