Lo stappo: Gewurztraminer di Jean Ginglinger – Una coltellata sensoriale!
- Fabio Riccio
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Ok, tutti d’accordo: il Gewurztraminer è uno dei vitigni aromatici per eccellenza
Però, per favore e per l’ennesima volta: non ibernatemi anche il Gewurztraminer di Jean Ginglinger un piccolo capolavoro da vendemmia tardiva, prodotto nel cuore dell’Alsazia con metodi naturali (ben oltre la semplice biodinamica) da una famiglia di vignaioli attiva in zona già dal 16° secolo!
Non ibernatelo perché oltre a seviziarlo e renderlo afasico, vi perdete una prodigiosa coltellata sensoriale che, qui arriva già a bottiglia appena stappata!
Appena fresco va bene, ma se osate berlo sotto i 15 gradi, un altro genere di coltellata ve la do io (affatto sensoriale) e subito dopo vi faccio a pezzi l’enofrigo (sempre se lo avete), il tutto alla faccia delle sacre enoscritture & “consuetudini” che prescrivono diversamente!
Al naso deflagrano subito tanti sentori…
La bella mineralità si intreccia con le impetuose note floreali, dove rose, albicocche e un miele tendente all’amarotico (che non ben identifico), agilmente tracciano la sinopia sensoriale che introduce a questa magnifica interpretazione del Gewurztraminer.
La pesca gialla lambisce e amplifica i vari sentori fruttati, così il calice si apre anche profumi esotici, incluso un singolare litchi accompagnato da note di mango su tutti.
Ma, perfino dopo una partenza al fulmicotone come questa, la progressione olfattiva continua, con spezie dolci, note di erbe e fiori di campo…
Al palato senza se e senza ma il Gewurztraminer di Jean Ginglinger merita l’aggettivo opulento.
Ricco e avvolgente, morbido e fruttoso, straordinariamente equilibrato anche grazie a una piacevole e ben leggibile sapidità che ben si stempera nella indubbia freschezza.
Evolvendosi, un cenno di mandorla amara vivacizza ulteriormente il sorso, rinvigorendolo e traghettandolo verso un finale lungo ma non lunghissimo, almeno quanto le premesse potevano far sperare.
Grande, grandissima beva, pieno, intenso, godibile e… probabilmente il più bel naso di floreale mai incontrato in un vino.
Da bere a secchiate, senza ritegno alcuno
Domaine GINGLINGER Jean & Fils
6 Rue du Fossé,
68250 – Pfaffenheim, Francia
+33 389 49 62 87
http://www.ginglinger-jean.com/
Interessato da più di venti anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale. Dal lontano 1998 collabora come autore alla guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, ha scritto sulla guida Le tavole della birra de l’Espresso, ha collaborato a diverse edizioni della guida Osterie d’Italia di Slow Food, ha scritto su Diario della settimana, su L’Espresso e su Cucina a sud. Scrive sulla rivista il Cuoco (organo ufficiale della federazione cuochi). Membro di molte giurie di concorsi enogastronomici. Ideatore e autore del sito www.gastrodelirio.it