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Lo Stappo: Lugana Montunal Montonale 2022

Lo Stappo: Lugana Montunal Montonale 2022

Non sono mai stato un grande sostenitore della denominazione Lugana, per troppo tempo legata a numeri e guadagni e poco attenta alla qualità, ma devo dire che negli ultimi anni il trend sta cambiando e che la qualità sta facendo passi da gigante.

Alcuni dei sostenitori di questa idea sono sicuramente i fratelli Girelli proprietari dell’azienda montonale situata a Desenzano del Garda.

Dopo aver fatto rinascere l’azienda storica di famiglia, la tenuta risale alla seconda metà dell’800, e dopo aver ampliato i possedimenti, iniziano un lavoro atto ad esprimere al massimo il potenziale di una varietà, la turbina, atta a produrre grandi vini bianchi anche da invecchiamento.

Come al solito piccolo accenno alla denominazione.

Lugana è una zona produttiva di origine morenica, sviluppata dopo lo spostamento del ghiacciaio che ha formato il lago di Garda, terreni acidi di base argillosa sono lo zoccolo del terroir che vanta anche alcune lingue di gesso e calcare; queste caratteristiche ci danno vini freschi con grandi spalle acide e a volte dolci note minerali.

Il Lugana montunal è perfetta espressione di questo connubio territoriale, fresco, acidulo, fruttato, ma non di quella frutta esotica marcata, ma di note di frutta a pasta bianche che ricordano più dei chenin Blanc che dei Sauvignon, il corpo è leggero ed elegante, in bocca è vellutato lungo e piacevolmente avvolgente.

A mio avviso il Lugana più impressionante che abbia mai assaggiato, non manca mai una bottiglia nel frigo di casa, e aprirlo è sempre una garanzia di successo.

Cos’altro dire…

#lanostravitaèincredibile

Autore

  • Stefano Cengiarotti Malini, nato a Verona l’01/02/1991, appassionato di vino dall’inizio della sua carriera, sviluppa il suo amore per lo stesso già nella sua prima esperienza al Vittorio Emanuele ristorante storico del centro della città di Romeo e Giulietta; successivamente entra a far parte della brigata dell’Antica bottega del Vino la Mecca di tutto i sommelier della città, qui incontra il suo mentore e amico Alberto Bongiovanni, figura che tutt’ora ha una grande influenza nella vita di Stefano. Diviene ufficialmente sommelier AIS nel gennaio 2018, ma sono le visite alle cantine e la continua voglia di studiare che lo rendono quello che è ora. Gli anni del covid sono complicati per la ristorazione della città quindi Stefano decide di approcciare il lavoro in vigna e successivamente si sposta nelle langhe in quella barbaresco che è meta enogastronomica di rilievo assoluto, qui collabora con chef Manuel Buchard all’Antinè bistrot nel centro del paese di Gaja. Ora gestisce la cantina del Donatelli-3011 pizzeria gourmet, con 2 spicchi del gambero rosso, in provincia di Verona, locale che fa dell’innovazione e della ricerca la base su cui costruire un progetto, questi punti sono alla base delle scelte della carta di Stefano, scelte della quali sicuramente vi parlerà.

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Stefano Cengiarotti Malini

Stefano Cengiarotti Malini, nato a Verona l’01/02/1991, appassionato di vino dall’inizio della sua carriera, sviluppa il suo amore per lo stesso già nella sua prima esperienza al Vittorio Emanuele ristorante storico del centro della città di Romeo e Giulietta; successivamente entra a far parte della brigata dell’Antica bottega del Vino la Mecca di tutto i sommelier della città, qui incontra il suo mentore e amico Alberto Bongiovanni, figura che tutt’ora ha una grande influenza nella vita di Stefano. Diviene ufficialmente sommelier AIS nel gennaio 2018, ma sono le visite alle cantine e la continua voglia di studiare che lo rendono quello che è ora. Gli anni del covid sono complicati per la ristorazione della città quindi Stefano decide di approcciare il lavoro in vigna e successivamente si sposta nelle langhe in quella barbaresco che è meta enogastronomica di rilievo assoluto, qui collabora con chef Manuel Buchard all’Antinè bistrot nel centro del paese di Gaja. Ora gestisce la cantina del Donatelli-3011 pizzeria gourmet, con 2 spicchi del gambero rosso, in provincia di Verona, locale che fa dell’innovazione e della ricerca la base su cui costruire un progetto, questi punti sono alla base delle scelte della carta di Stefano, scelte della quali sicuramente vi parlerà.

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