Lux Wine a Roma ospite Tasca D’Almerita
- Susanna Schivardi
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Lux Wine a Roma ospite Tasca D’Almerita
Mattia Favazza e i suoi soci, in una serata dedicata a Tasca d’Almerita, ci hanno fatto conoscere il progetto di Lux Wine, vino, storia, passione e tanto altro.
Un luogo di aggregazione intorno al vino, attraverso eventi, degustazioni, masterclass e corsi di avvicinamento.
Aperto da poco, grazie alla visione di Mattia Favazza, direttore del locale, che ha la forte base di una formazione Bibenda, dal corso sommelier al Wine Master.
Fin da subito capisce che il vino non è solo quello che bevi ma anche territorio e scoperta.
Lavora insieme ai suoi soci, tra cui Flavio e Alessandro Moretti, poi Diego Favazza e Daniele Ussia, tutti inseriti nel mondo delle bevande da generazioni.
Un ambiente curatissimo nel dettaglio, per ospitare fino a 35 persone all’interno, e con uno spazio esterno che ha tutta l’aria di poter diventare scenario per serate magnifiche.
Tutto nel nome del lusso e della ricercatezza, a partire dalle etichette, nobilissimi nomi tra i produttori esposti, alta la qualità da offrire agli utenti.
Luogo caldo e accogliente, con un bellissimo soffitto a travi in legno, un tavolo elegante in legno di rovere, per ospitare, in occasione di questo evento, la cantina siciliana Tasca d’Almerita, grazie alla presenza di Ivo Basile, responsabile comunicazione dell’azienda, che, durante l’apertura delle bottiglie, racconta aneddoti e si inoltra in una magnifica narrazione.
Si parte con un metodo classico, Almerita da uve Chardonnay.
Millesimato 2020, due anni sui lieviti, bollicina soffice, levigato, sinuoso, sapido, che invita a proseguire sulle orme di un Grillo Mozia, Tenuta Whitaker, 2023.
Una varietà specifica di queste zone, nata nel 1874, dall’incrocio voluto dal barone Antonio Amendola, agronomo e ampelografo, di Catarratto e Zibibbo, si chiamava griddo, ma al momento di registrarlo pare la penna sia scappata e sia diventato Grillo.
Un vino tipico che prende il nome dalla piccola isola di fronte a Trapani, olfatto incalzante, agrumato e salmastro, finale lungo e freschezza al palato.
Tra un calice e l’altro, a rinvigorire il palato ci pensa Roscioli all’Esquilino, di Andrea Roscioli, con i suoi piccoli maritozzi salati ripieni di pesce e melanzane, a tema regionale. A seguire una selezione di formaggi della Formaggeria Roma di Francesco Loreti in Piazza Epiro.
Ivo propone lo Chardonnay, siamo arrivati a una delle storie più affascinanti dell’azienda.
Una varietà internazionale riconosciuta solo tardi dai disciplinari, insieme al Cabernet Sauvignon, dalla fine degli anni ’80.
Il primo su terreno fluviale, mentre il Cabernet su terreni scarichi e lavati. Sicilia DOC “Vigna San Francesco” Chardonnay 2020 – Tenuta Regaleali.
Nel 1979 Lucio Tasca d’Almerita decide di confrontarsi con i vitigni internazionali, si parte con tre filari per tipo di cabernet sauvignon, chardonnay, pinot nero e sauvignon blanc.
Conquistato anche il Conte Giuseppe, nel 1985 l’azienda mette a dimora barbatelle per 5 ettari, a San Francesco.
Nel 1989 la prima annata di Chardonnay vinificata e messa in commercio.
Al naso è molto aromatico, frutta esotica e vaniglia, al palato strutturato, ben bilanciato, intenso e vibrante sul finale.
Etna rosso Doc, Contrada Pianodario, Tenuta Tascante, 2019, da terrazzamenti alti e buona esposizione, una delle contrade tipicamente etnea.
Qui abbiamo un Nerello mascalese autentico, dall’olfatto pulito, deciso, al gusto dimostra il suo carattere denotato da freschezza e agilità, colore rosso scarico, immediatamente riconoscibile, piacevole il tannino sottile.
Tenuta Regaleali, Rosso del Conte, 2018, nasce da una vigna del 1959, dove convivono Perricone e Nero d’Avola in percentuali variabili. Uve tardive e fedeli al territorio, vino esuberante, energico, tannino vellutato.
Nel tempo ha conosciuto diversi legni, dal castagno, al rovere alla barrique, per dimostrare duttilità e fermezza allo stesso tempo.
Per concludere in dolcezza il maritozzo dolce con ricotta e accompagnato da Diamante passito, terre siciliane igt, 2018, da uve Moscato e Traminer aromatico, al gusto esplodono sentori glicerici di canditi, miele e pesche gialle, raffinato, con finale piacevole.
Prima di salutare non è mancata la musica di un juke box rigorosamente autentico e parte integrante di un ambiente davvero impeccabile.
I prossimi eventi saranno dedicati al Gin, al Nebbiolo, al Pinot Nero e a Saint Michael-Eppan.
Laureata in Lettere antiche, inizio a scrivere da giovanissima e divento pubblicista. Da giugno 2024 sono giornalista professionista, regolarmente iscritta presso l’ordine regionale del Lazio. Collaboro con varie riviste online, nel 2019 inizio a curare una rubrica che si chiama Sulla Strada del Vino, insieme al mio collaboratore Massimo Casali, sommelier e master sommelier di grande esperienza. Da quel momento comincia una fitta esperienza nel mondo del vino, visito cantine, partecipo a press tour e mi dedico a eventi, specialmente su Roma, scrivendo per la testata www.gliscomunicati.it, Vinup e Lavinium, in particolare l’ultima che è una rivista di settore.
La passione per il vino mi permette di viaggiare e conoscere diverse realtà. L’amore per l’arte e l’antichità si fonde perfettamente con questo mondo che racchiude in sé opportunità uniche per approfondire il territorio e la storia del nostro paese.
Uno degli obiettivi è quello di spaziare e andare a scoprire le realtà vinicole anche all’estero, per approfondire e specializzarmi.