Mai provato i canederli al formaggio arrostiti?
- Fabiana Romanutti
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I canederli, ma arrostiti. Una variante decisamente golosa. Tra gli ingredienti anche il tipico Graukäse.
La ricetta ci arriva direttamente dall’Alto Adige, dove i canederli, i celebri gnocchi di pane sono una tradizione consolidata.
I Knödel, come si chiamano in lingua tedesca, sono composti di un impasto a composizione variabile a base di pane raffermo e sonoun un primo piatto diffuso nella cucina mitteleuropea.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
150 g di pane per canederli
15 g di burro dell’Alto Adige
25 g di cipolla
aglio a piacere
100 g di formaggio da taglio
50 g di Graukäse dell’Alto Adige**
25 g di gorgonzola
3 uova
100 ml di latte dell’Alto Adige
15 g di farina
pepe bianco, sale
erba cipollina o prezzemolo
parmigiano grattugiato
burro fuso
**Graukäse (letteralmente “formaggio grigio”, sebbene alcuni studiosi colleghino l’etimologia al termine grob, nel dialetto locale grab, che significa grossolano, in riferimento alla consistenza). Si tratta di un prodotto di recupero, fatto con il latte vaccino scremato avanzato dopo la produzione del burro. Un formaggio magro, con un contenuto di grassi inferiore al 2%; la coagulazione viene ottenuta per acidificazione.
COME PROCEDERE
Tagliare il formaggio a piccoli cubetti e mescolarlo all’erba cipollina o al prezzemolo tritati.
Scaldare il latte, sciogliervi il gorgonzola e il Graukäse e aggiungere il tutto nella ciotola dove avete spezzettato il pane unendovi a cui avrete unito le uova.
Aggiustare di sale e pepe il composto e lasciarlo riposare per circa 30 minuti. Infine unire la farina.
Formare delle palle di media dimensione, circa 8 cm di diametro, appiattirle, infarinarle e arrostirle lentamente su ambo i lati in una padella con poco olio.
Cuocere quindi i canederli in acqua salata per 8 – 10 minuti senza farli bollire.
Quando sono pronti scolarli delicatamente, disporli sui piatti, spolverizzarli di parmigiano ed erba cipollina e irrorarli di burro fuso.
Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un’età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di
filosofia e di storia l’hanno spinta all’approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.