Nato da una famiglia di viticoltori, Chiarlo è stato una figura di spicco nel settore, riconosciuto come il primo ad aver portato l’attenzione internazionale sui vini Moscato e Barbera d’Asti.
Chiarlo iniziò la sua carriera giovanissimo dopo gli studi alla Scuola Enologica di Alba. È stato un pioniere nel valorizzare il vitigno Barbera, creando i primi cru nella sua zona d’origine e diventando il primo presidente dell’Associazione dei produttori del Nizza docg. La sua visione ha contribuito a elevare la Barbera e il Moscato d’Asti a livello mondiale.
Presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato negli anni ’80, Chiarlo ha anche sostenuto progetti di riqualificazione, come il borgo Cerequio a La Morra e il resort Palàs Cerequio. La sua impronta nel mondo del vino è evidente attraverso la sua tenuta innovativa, l’Art Park La Court, uno dei primi esempi di land art nei vigneti.
Michele Chiarlo, insieme ai figli Alberto e Stefano, ha continuato a guidare la cantina Michele Chiarlo, una delle più prestigiose del Piemonte. La sua eredità si riflette non solo nei premi e riconoscimenti ottenuti, ma anche nel contributo alla promozione dei vitigni autoctoni e all’arte del vino.
Lascia la moglie Giuseppina e i figli, che continueranno a preservare e far crescere il suo straordinario lascito nel mondo del vino piemontese.
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