Microbiota intestinale e pasta: se n’è parlato a Parma

microbiota

Esperti riuniti a Parma per il ciclo di incontri Let’s Talk About Food & Science che si è tenuto nei giorni scorsi.

Un team multidisciplinare riunito dal Gruppo Barilla, composto da Patrizia Brigidi, professoressa di Biotecnologia delle fermentazioni all’Università di Bologna, Gian Luigi de’ Angelis, professore di Gastroenterologia dell’Università di Parma, e Francesco Visioli, professore di Nutrizione umana all’Università di Padova, per parlare del ruolo del microbiota intestinale e di come la dieta mediterranea possa migliorare qualità e biodiversità dei microbi che ospitiamo nell’intestino.

Il microbiota intestinale è un compagno di vita che cresce con noi e viene influenzato dal nostro stile di vita e dalla dieta che seguiamo. Per mantenerlo sano e rallentare l’invecchiamento, è importante fornirgli una dieta a base di pasta e seguendo lo stile mediterraneo.

Il microbiota intestinale svolge molte funzioni vitali, come la sintesi di vitamine, la regolazione del sistema immunitario e la produzione di serotonina. Esiste una relazione bidirezionale tra il cervello e l’intestino, e l’equilibrio del microbiota è essenziale per prevenire l’infiammazione cronica e le malattie metaboliche.

Una dieta varia e ricca di fibre, come quella mediterranea, può favorire la crescita dei batteri benefici nel microbiota. Al contrario, le diete iperproteiche possono indebolire il microbiota, così come lo stress e lo stile di vita sedentario.

“Il nostro organismo ama la pasta – dice il prof. Visioli – anche perché favorisce la crescita della ‘popolazione buona’ del microbiota, specie se associata ad altri alimenti chiave del mangiare mediterraneo, come verdure e ortaggi che, assieme alla pasta, integrale o tradizionale, contribuiscono a immettere fibre nel nostro intestino”

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