La presentazione del marchio e del progetto è avvenuta nell’ambito del Busto Arsizio Film Festival, alla presenza di don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus e voce radiofonica di Rtl 102.5.
L’idea della “birra del carcere” è venuta all’associazione La Valle di Ezechiele, che l’ha realizzata in collaborazione con il birrificio del Varesotto The Wall, nonché con Lorenzo “Kuaska” Dabove, ritenuto il massimo esperto italiano di birra artigianale.
Il gusto fruttato di questo prodotto, punta a conquistare tutti i palati, ma soprattutto, come precisa don David Maria Riboldi, cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio (nel Varesotto), “non sprigiona solo aromi, ma persone, nel senso che le aiuta letteralmente a uscire di prigione senza più rientrarci”.
L’obiettivo del progetto è quello di coinvolgere altri detenuti e di battezzare con i loro nomi molte altre lattine di Prison Beer: “Le più recenti statistiche dicono che sette persone su dieci tra quelle che escono di prigione senza aver imparato un mestiere finiscono purtroppo per farvi ritorno, mentre solo due su 100 fanno la stessa fine se hanno alle spalle un percorso di avviamento professionale” continua don Riboldi.
(photocredit malpensanews.it)
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