Nonna Nannina – Il lusso della semplicità
- redazione
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Se cercate il locale “pettinato” dove fare esclusivamente bella figura col partner per approcciarsi a piatti che nella maggioranza dei casi sono scenografici, “svuotatasche” ma ben poco appaganti per lo stomaco terminate qui la lettura.
Se invece, siete alla ricerca di un luogo dove emozionarvi attraverso il cibo, proseguite con fiducia.
Nonna Nannina è un locale sito in Cava de’ Tirreni, naturale evoluzione di una pizzeria d’asporto dai grandi numeri che in 30 metri quadrati doveva far coesistere ben 11 persone ciascuna in ruoli chiave a ritmi forsennati in uno spazio vitale ridottissimo.
Ma partiamo dall’inizio, chi è nonna Nannina? Anna Milito, graziosa e attiva nonna di Pasquale Bisogno patron del locale. La persona che più di tutte è stata ed è tutt’ora faro, esempio e insegnamento per tutta la famiglia (i più fortunati potranno scorgerla qualche volta a pranzo) . La cultura contadina, la stagionalità dei prodotti, la semplicità tutti valori portati avanti da Pasquale con sua moglie Nausica Ronca.
Entri e sei subito stupito di trovarti in un ambiente ben lontano dalla classica pizzeria e ristorante. Arredamenti, mise en place, luci, atmosfera, colori. Tutto riporta la semplicità, il calore che solo da una nonna puoi trovare.
Su ogni tavolo un libro, per ingannare l’attesa. Un’attenzione, certo. Un gesto che i più distratti non noteranno forse ma è indice di grossa sensibilità.
Nella nuova sede l’offerta si è sdoppiata, “cucenella” ovvero piatti della tradizione a pranzo a cui si affianca la pizzeria di sera. Sono andato di sera e ho virato come mio consueto sulla pizza ma tornerò sicuramente anche per l’interessante cucina.
C’è un menu per ambo le declinazioni, ma i clienti più affezionati o comunque chi segue questa realtà da un po’ conosce l’estro di Nausica che è impegnata maggiormente in cucina ma si diverte anche a creare pizze e dunque le lascia carta bianca. Così come faccio anch’io.
Nausica poi passa a comporre una pizza di sua creazione, che parte dall’idea di una montanara “fantasia” che aveva preparato tempo fa…
Mette a dura prova il fornaio, la pizza entra una prima volta, poi una seconda per poi uscirne ed essere guarnita. Ecco Il risultato:
Balza all’occhio innanzitutto il senso artistico del piatto. Colori ben calibrati, sfumature, intensità. E un gioco di cotture e consistenze. C’è tutto la freschezza della valeriana e la gustosa cremosità dei bocconcini di bufala a crudo. Lo spettacolare capocollo che troneggia sulla preparazione è di un sapore autentico, sa di “paesano”. Il tutto è legato da un lieve strato di fior di latte sullo sfondo che tende il tutto alla pizza non ancorando la preparazione a focaccia condita. Avvertibile, netto il parmigiano che accompagna la base accennata di latticino. Una pizza che non ha un nome perché nata così, d’ispirazione. Manifesto di cosa si vuol offrire, innanzitutto il buono. Non effetti speciali fini a loro stessi, ma concretezza. Gusto e salute.
Volendo essere citazionisti ci vedo dei richiami a Franco Pepe e Pasqualino Rossi.
Ma più semplicemente Nausica!
Alla proposta di un esperimento inedito, inevitabilmente accetto.
Nausica “ruba” mezzo panetto e trafelata va in cucina. Lo farcisce, lo frigge e dopo poco con un sorriso orgoglioso lo presenta al tavolo “a scatola chiusa”.
Cosa ci sarà mai?
Lo taglio e dentro, udite udite, un peperone imbottito (‘o puparuolo ‘mbuttunat). MAMMAMIA!
Terminarlo, dopo una pizza e una montanara è stato probante quanto soddisfacente. La pasta non farcita divenuta croccante fungeva da pane ulteriore per gustare con tutti i crismi questo goloso quanto opulento piatto tradizionale.
Lo finisco tutto e alzo inevitabilmente bandiera bianca.
Gonfio si, ma non pesante!
Fine pasto col concerto tipico di Tramonti e della zona della costiera, Nausica essendo di Vietri apprezza la scelta e condivide con me questa imperdibile ambrosia.
A fine serata ho modo e piacere di fare una lunga e piacevole chiacchierata con Nausica che mi spiega il loro percorso, la loro filosofia, da dove sono partiti e la filosofia che vogliono far passare.
Si parte dalla cultura contadina, dagli insegnamenti della nonna dalle ricette per arrivare ad educare il “cliente” che qui si sente ospite ad una alimentazione sana che segua il ritmo delle stagioni. Il buono, il giusto caratterizzano le preparazioni. Il pesce ad esempio viene cucinato subito, fresco come da abitudini e retaggio familiare.
Pasquale approfondisce il discorso sul suo portale pizzaesalute.it dove parla delle materie prime e dell’alimentazione in genere, “non avendo tempo per parlarne approfonditamente qui ho uno spazio dove illustrare la nostra filosofia”.
Avete voglia di staccare tutto e stare bene?
Nonna Nannina è quello che fa per voi!
Nonna Nannina Pizzeria Contadina – Via Pietro Formosa, 14 – Cava de’ Tirreni (Salerno)
Orari 12:00 – 14:30 (solo cucina) 18-00 (anche pizzeria)
Prenotazioni (Tranne il sabato): 089341190 – Domicilio: 0892851558 – Posti a sedere: 40
Bancomat sì – Parcheggio In strada