Il pad thai è una delle pietanze che meglio rappresenta la cucina thailandese. Essa racchiude in sé i quattro sapori fodamentali, che sono alla base di un cibo equilibrato: dolce, salato, aspro e amaro.
L’ingrediente principale è una pasta di riso – in genere tagliolini -, saltata in padella con germogli di soia, uova, verdure, gamberi, tofu (o pollo), peperoncino, salsa di pesce, salsa di soia, succo di tamarindo. In genere il piatto, bello a vedersi già dalla presentazione, viene servito con un trito di noccioline di arachidi e del coriandolo, oltre a una fettina di lime, che può essere spremuta a piacere. All’assaggio, tutti i sapori suddetti si sprigionano uno dopo l’altro in un’amalgama di piacere: l’agrodolce del tamarindo, l’acre del limone, l’amaro del peperoncino, la dolcezza della pasta, la sapidità della salsa di pesce e della salsa di soia.
Finora ho assaggiato abbastanza pad thai per affermare che quelli migliori si trovano in strada: lo street food thailandese è infatti uno dei migliori al mondo. Ed anche se vi toccherà mangiare in piedi o addirittura per terra, talvolta in quartieri abbastanza luridi e vissuti, non demordete: il gusto ne sarà talmente appagato che vi estraneerete da tutto ciò che vi circonda.
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