L’estate è alle porte, e con essa la frittata di maccheroni. Il più amato, osannato, unto, cibo dell’estate sta per tornare a profumare le nostre mappatelle.
Ovverosia una frittata senza uova, consolatorio cibo di magro, ideale per la quarantena quaresimale, consumato dai monaci nel segreto delle loro celle, le cammare, appunto. Da cammare a scammaro il passo è breve ed ecco che dal 1837 (data di pubblicazione della Cucina teorico-pratica) ad oggi si gusta questa pietanza lisergica a base di pasta fritta in padella con olive, uvetta, pinoli, erbe sfuse e a pacchetti, e acciughe. Con buona pace dei monaci e dei loro precetti, noi uomini contemporanei nella frittata le uova ce le mettiamo, che non temiamo l’ira divina, tantomeno il colesterolo.
E non siamo i soli: i francesi che parlano bene le chiamano omelette un termine assai elegante che deriva da amellete che deriva da alemette che deriva da alemelle che deriva da lamella che –uff! ci siamo arrivati– altro non indica che il tipo di padella usata per la cottura, cioè una lastra di metallo sottile come una lamina. E se i cugini d’Oltralpe, scarsi a fantasia, nell’omelette al massimo ci mettono funghi e prosciutto, i più veraci abitanti del profondo nord nella frittata ci mettono uova sbattute con sale, pepe, formaggio grattugiato, erbe aromatiche, e pure quella mezza tonnellata di salame cotto sbriciolato e soffritto in padella, dando vita così alla famosa frittata ‘rognosa’ (nata ‘rugosa’ per via della sua superficie assai irregolare).
E il filoscio tutto napoletano? Custodito nello spugnoso panino, strizza forse l’occhio alla sicula froscia, trae il suo nome dalla forma allungata, simile a quella di un bastone, oppure è un’ode alla provola filante con cui solitamente viene farcito?
Probabilmente neanche il buon Cavalcanti saprebbe rispondere, piace tuttavia pensare che sia froscia o farteda, di maccheroni (che poi diciamocelo, sono spaghetti) o di scammaro, la frittata sarà compagna fedele delle nostre giornate in spiaggia, evocatrice di sapori antichi, testimone dell’inossidabile binomio tra marenna e felicità.
di Sarah Galmuzzi
Per la Feste delle donne un brindisi alla solidarietà, all'innovazione e al futuro delle donne …
Extraverginità extravagante, parte seconda! Solo l’analisi chimica sull’alimento olio, se effettuata in laboratori certificati…
Il Pomodoro Italiano: Un Tesoro Rosso nelle Nostre Tavole Il pomodoro è senza dubbio…
Le ricette di QB: Bigoli in salsa di acciughe con rosa dell'Isonzo I bigoli in…
Al via i nuovi corsi per valorizzare il patrimonio enogastronomico del Sannio Il Sannio Consorzio…
La Primavera del Castellinaldo 2025 L'Associazione Vinaioli del Castellinaldo è lieta di annunciare la seconda…
This website uses cookies.