I ravioli del plin sono una pasta fresca tipica del Piemonte.

Le origini di questo piatto sono abbastanza incerte; secondo la teoria più fondata, sembrerebbe essere nato per recuperare gli avanzi dell’arrosto. In passato era usanza servire i ravioli  “al tovagliolo: dopo averli cotti e scolati, venivano posati all’interno di un tovagliolo, così che non perdessero morbidezza. Venivano, poi, consumati senza condimento, per esaltare il gusto del ripieno. Solo a volte si accompagnavano a un brodo leggero, servito a parte in una tazza, oppure con del vino rosso.

 

Per la pasta dei ravioli del plin ci serviranno

1 kg di farina
200g di semola rimacinata (serve a conferire resistenza all impasto in cottura)
1 litro di tuorlo pastorizzato ( corrispondono a circa 45 uova fresche)
1 presa di sale
ravioli del plin
Dopo aver impastato e preparato la farcia ( la ricetta originale prevede 3 carni, vitello coniglio e maiale, ma ci si può sbizzarrire, a breve andrò a farlo ripieni di asparagi e robiola d’Alba)
Andiamo a tirare i fogli il più sottile possibile, spennelliamo leggermente con albume o acqua e creiamo delle file di farcia come in foto, 2 o 3 a seconda della grandezza che vogliamo dargli.
Partendo dalla fila più bassa andiamo a chiudere coprendo con la pasta, togliamo bene l’aria, pizzichiamo con le dita per creare il plin ( in piemontese indica proprio il pizzicotto) e con l’aiuto della rotella tagliamo prima in orizzontale separando tutta la “striscia” poi tagliamo i singoli plin nei punti di divisione
Ed ecco i ravioli del plin.
Ricetta dello chef Luca Luke su gentile concessione del gruppo Ghetto School

Autore

diTestadiGola

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