Ristorante “Amor Mio”: cultura e tradizione in cucina con lo chef Vincenzo Toppi a Brusciano
- Enrico Di Roberti
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Brusciano, città dell’hinterland napoletano, dove l’enogastronomia è un punto di riferimento, guidata dalle stelle Michelin di Taverna Estia.
Un paese a forte vocazione agricola Brusciano che ha nella celebre “papaccella” (un peperone famoso per la sua forma riccia e schiacciata, e per il processo di conservazione sott’aceto, che ne conferisce il caratteristico sapore forte e dolce al tempo stesso) il suo prodotto più tipico.
Qui a due passi dal centro cittadino si trova Amor Mio il ristorante gestito da Vincenzo Toppi e la sua famiglia. Intimo, accogliente, con un servizio attento alle necessità dei clienti.
Vincenzo, chef di formazione alberghiera con esperienza in diverse regioni d’Italia, ama partire dalla tradizione partenopea per esplorare nuove forme, profumi e sapori, con piatti semplici, ma originali e ben presentati.
Decido di provare qualche antipasto del suo menù invernale: una mousse di bufala ai frutti di bosco, con terra di tarallo, albicocca pellecchiella disidratata e estratto di mora. Delicata e profumata.
A seguire il suo “Brutto ma buono”: una pralina di bufala ripiena al tartufo su letto di crema di gorgonzola e tartufo: un antipasto deciso, con un bel gioco di consistenze.
Poi un fiore di zucca ripieno di latte cotto di bufala, con una panatura alla zucca e una millefoglie di migliaccio caramellato con zucchero di canna e limone con mortadella di cinghiale alla brace, arancia disidratata e noce infornata.
A seguire i due antipasti che mi hanno convinto di più: una sfoglia di di Provolone del Monaco dop con miele di acacia e noce infornata: il sapore sapido del provolone del monaco ben si sposa con la dolcezza del miele e la nota affumicata della noce.
Ma il top è stata la polpettina di maiale casertano su chutney di papaccella bruscianese: una vera e propria esplosione di sapore, con il gusto dolce e deciso allo stesso tempo della papaccella che rimane con persistenza in bocca. (in foto di copertina)
A seguire due primi: ravioli ripieni di scarola e fagioli, con fagioli cannellini, sedano croccante e olio di nocciola di Giffoni dell’azienda Redonda di Giffoni: una quintessenza dei sapori invernali, con l’olio di nocciole che da quel tocco in più.
Su mia richiesta Vincenzo mi prepara un risotto: piatto troppo sottovalutato dai napoletani, che se ben realizzato, come in questo caso, se la gioca alla pari con la pasta. Vincenzo mi presenta un risotto al vino pallagrello del beneventano con gorgonzola, frutti di bosco, grattugiata di pecorino di fossa e fiori di lavanda.
Un insieme di profumi e sapori che mi ha conquistato ad ogni forchettata.
I miei complimenti a Vincenzo Toppi, che con i suoi piatti ti fa fare un vero e proprio viaggio attraverso i sapori, una storia narrata con amore e passione da chi vive un vero legame con la sua terra, la cucina e la tradizione.