Si apre una stagione di vino e tartufo al Braida Wine Resort

Si apre una stagione di vino e tartufo al Braida Wine Resort
Si apre una stagione di vino e tartufo al Braida Wine Resort
Non tutti sanno che fino al 30 settembre, in Piemonte, è vietata per legge la raccolta del tartufo: è il periodo del fermo biologico, una misura stabilita per consentire la rigenerazione naturale e favorire la sostenibilità dell’ecosistema.
Questo periodo di pausa permette ai tartufi di crescere senza interferenze, preservando così la qualità dei raccolti futuri e tutelando le risorse naturali.

Ma tra l’ultima notte di settembre e la prima di ottobre, allo scoccare della mezzanotte, si dà il via a tutti trifolao per la nuova stagione della cerca.

Il Braida Wine Resort di Rocchetta Tanaro (Asti) dedica un’esperienza esclusiva alla scoperta del tartufo, e di quello bianco in particolare: nelle prossime settimane si tornerà ad esplorare i boschi e assaporare l’autentica tradizione piemontese.

L’esperienza della cerca del Tartufo per gli ospiti del Braida Wine Resort

In compagnia di un esperto trifolao e del suo fedele cane, il tabui, gli ospiti del Braida Wine Resort potranno avventurarsi nei bei boschi di Rocchetta Tanaro: durante questa esperienza magica, il trifolao svelerà i segreti della ricerca dei funghi ipogei, narrando miti e storie affascinanti legate a questi preziosi tesori sotterranei, il Tartufo Bianco e quello Nero.

Sarà sorprendente assistere al delicato gioco di squadra tra uomo e cane, mentre il tabui, con il suo infallibile fiuto, scaverà nel terreno alla scoperta di profumi inebrianti.

Un viaggio emozionale che va oltre la semplice ricerca del tartufo: è un’immersione nelle radici profonde della cultura piemontese, un’opportunità di riscoprire la simbiosi tra l’uomo e la natura.

A conclusione della passeggiata, gli ospiti potranno degustare uno spuntino tipico accompagnato da un calice di vino Braida, immergendosi appieno nei sapori del territorio.

Dal 2021la ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’ è ufficialmente iscritta nella lista UNESCO del Patrimonio culturale immateriale.

La ‘Cerca e cavatura del Tartufo in Italia’ rappresenta un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche tramandate oralmente per secoli che caratterizzano la vita rurale dei tartufai nei territori tartufigeni italiani. Un patrimonio di conoscenze vaste, incentrate sulla profonda conoscenza dell’ambiente naturale e dell’ecosistema, che enfatizza il rapporto tra uomo e animale, riunendo le competenze del tartufaio e quelle del cane con la sua capacità olfattiva, di cui l’uomo è abile addestratore e con il quale crea un rapporto simbiotico. Una tradizione antica che racconta di una pratica che accomuna l’Italia dal Nord al Sud declinata secondo l’identità culturale locale, tramandata attraverso storie, aneddoti, pratiche e proverbi che raccontano di un sapere che riunisce vita rurale e tutela del territorio.

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