Sostenibilità e qualità nei vini Piwi dell’azienda Paolucci di Paglieta
La nuova frontiera del vino porta il nome di Piwi.
Resistenti a malattie e cambiamenti del clima, definiti vini super bio poiché prodotti in modo sostenibile e, grazie all’elevata robustezza e resistenza, consentono una significativa riduzione dell’uso di pesticidi nel processo di è produzione.
Il loro nome deriva dall’acronimo tedesco pilzwiderstandfähig, ovvero vini resistenti ai funghi, ma le origini sono francesi tant’è che le prime produzioni sono rintracciabili in Francia tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.
In Abruzzo c’è una piccola azienda, Vini Paolucci, a conduzione familiare che da qualche anno sperimenta questa nuova tendenza e lo fa con due ettari e mezzo di vigneti collocati sulle colline di Paglieta (Chieti), nel cuore della Val di Sangro.
La prima vendemmia, nel 2021, fruttò 45 quintali di uva Soleri e 35 ettolitri di vino Petrino bianco Piwi. “Un esiguo raccolto – ricorda Daniele – dovuto all’impianto giovane e all’estate molto calda.
Tuttavia il risultato è stato eccellente sin da subito. Abbiamo realizzato un vino bianco beverino, fresco, con una buona acidità e con un profumo marcato di mela golden”.
Con le due vendemmie successive la produzione si è di certo incrementata e affinata.
Con 120 ettolitri nel 2022, anno in cui l’azienda aggiunge la vinificazione di una piccola parte di Merlot Kanthus, che ha dato vita ad un vino che, seppur dalla giovane età, ha mostrato una grande bevibilità.
Nell’ultima vendemmia, del 2023, i quantitativi raccolti sono stati 90 quintali di Soreli. 50 di Merlot Kanthus e 12 di Sauvignon Kretos.
I vitigni Piwi sono il risultato di incroci di differenti specie di vite realizzati direttamente in vigna. Un processo di impollinazione e selezione naturale, quindi, che permette di creare un vitigno, ibrido, con elevata resistenza a malattie della vite e buone qualità organolettiche.
“Il nostro primo vitigno Piwi è stato il frutto di sette incroci – spiega Daniele – si tratta di un procedimento particolare ma anche frutto di un ragionamento responsabile”.
La resistenza ai funghi in effetti limita l’utilizzo di prodotti chimici e questo significa maggiore sostenibilità e minor impatto ambientale.
“Siamo in un momento storico in cui non si fa altro che parlare di transizione ecologica – aggiunge – credo che questo sia un metodo di produzione estremamente rispettoso dell’ambiente e anche a sostegno della salute del consumatore e del vignaiolo”.
I vini Piwi sono soltanto le ultime produzioni in casa Paolucci.
L’azienda, con i suoi 12 ettari complessivi di vigneto firma il Petrino rosso Igt, fatto con uva di Montepulciano senza lieviti e solfiti aggiunti, il Petrino vino spumante extra dry con Pecorino e Cococciola.
Poi il Montepulciano d’Abruzzo, il Cerasuolo d’Abruzzo e lgt Terre di Chieti della linea Paolucci.
La Cococciola e il Pecorino, entrambi Igt, della linea Mezzadria. E infine la riserva Sagros Montepulciano d’Abruzzo passato in botte, vincitore della medaglia d’oro al concorso tedesco Mundus Vini.
Una realtà, quella di Vini Paolucci, che parla di tradizione, di qualità, dove la produzione del vino sincero, così lo definisce l’azienda, è davvero una questione di famiglia.
Le ricette di QB: Bigoli in salsa di acciughe con rosa dell'Isonzo I bigoli in…
Al via i nuovi corsi per valorizzare il patrimonio enogastronomico del Sannio Il Sannio Consorzio…
La Primavera del Castellinaldo 2025 L'Associazione Vinaioli del Castellinaldo è lieta di annunciare la seconda…
Rottensteiner: tradizione e qualità nei vini dell'Alto Adige da 500 anni La cantina Rottensteiner, situata…
Spreco alimentare, Bestack: “Appello al settore per presidiare Bruxelles” Dal 2022 il Consorzio Bestack è membro della…
Donne e gusto: tra cucina, cultura e spettacolo Fabiana Romanutti è una laureata in…
This website uses cookies.