Tassa sulle bistecche?
- redazione
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Mentre in Italia viene rimandata di anno in anno l’entrata in vigore della famigerata sugar-tax, da qualche altra parte del mondo c’è chi porta avanti la tesi di tassare le bistecche.
Si continua così a remare contro quello che un tempo era considerato il simbolo della tavola dei benestanti.
Tasse e divieti non hanno mai prodotto soluzioni concrete, inoltre chi sta proponendo questo non credo lo faccia esclusivamente per fini salutari”.
Ormai è noto che a creare problemi all’ambiente è ben altra cosa:
“Meglio non incentivare con fondi pubblici gli allevamenti industriali, e promuovere filiere corte, che nel rispetto del benessere animale, puntino a sostenere le piccole e medie aziende zootecniche nazionali, importante presidio ambientale, a salvaguardia di biodiversità ed economia locale”.
Il professore Peretti sottolinea l’aspetto ambientale, quello che più degli altri è in sofferenza:
“Che l’eccessivo consumo di carne proveniente da allevamenti intensivi improntati a un modello industriale sia un grave problema è dimostrato da numerosi studi e inchieste, in primis dalla Fao.
Questi allevamenti impattano fortemente sugli ecosistemi a livello di emissioni di gas climalteranti, di inquinamento da reflui zootecnici, ma anche a causa dei mangimi a base di cereali e soia provenienti da monocolture responsabili di deforestazione e di impoverimento dei suoli”.
La soluzione è a portata di mano:
“La mia idea -conclude- è che si debba consumare meno carne, di migliore qualità e sceglierla con responsabilità.
Il consumo deve essere moderato, in linea con quanto le istituzioni sanitarie suggeriscono (ideale non andare oltre i 500 grammi a settimana) e soprattutto attento.
Una carne di qualità è prodotta nel rispetto del benessere animale, dell’ambiente e della salute.
Meglio scegliere tipologie diverse, per diminuire la pressione su determinate specie animali e favorire l’allevamento di altre.
Carne di genetica locale, proveniente da allevamenti conservativi e sostenibili.
Anche comprare tagli di carne diversi è una scelta consapevole (non esiste solo il filetto), che permette anche di mantenere alcune tradizioni della cucina del passato.
Diffidate poi dei prezzi troppo bassi: una carne allevata in modo sostenibile non può costare poco e una gara al ribasso non è praticabile per gli allevatori”.