Tette delle Monache
- Giustino Catalano
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Le Tette delle Monache sono un dolce molto popolare in Puglia.
Svariate sono le credenze rispetto alla loro origine.
Secondo alcuni, le prepararono per la prima volta le suore di clausura di Bisceglie. L’obiettivo, era dar vita ad un dolce nuovo in onore delle nozze tra Lucrezia Borgia e il Conte di Conversano. Di fatto, i dolci furono preparati, ma le nozze non si celebrarono, perché la promessa sposa non si presentò all’altare.
Secondo altri, furono l’opera di un pasticcere innamorato, che voleva riprodurre la forma del seno della sua innamorata.
Secondo un’altra leggenda ancora, le tette delle monache sarebbero state preparate per la prima volta da una suora che intendeva creare dei dolci tondeggianti, ma casualmente il risultato fu tondeggiante con una lieve punta al centro. Un passante si affacciò al laboratorio del convento e commentò la forma dei dolci, definendoli “minne de le suor”.
Infine, altra storia è quella secondo cui le tette delle monache, ricorderebbero il sacrificio di Sant’Agata, alla quale fu strappato un seno per la colpa di non aver ceduto alle lusinghe del proconsole romano Quinzano.
Qualsiasi sia la genesi di questo dolce, quel che è certo è che è buonissimo e dunque merita di essere riprodotto a casa.
Ingredienti
• Farina Mix Africano 200 g
• Uova 200 g
• Albumi 40 g
• Crema pasticcera 500 g
• Zucchero a velo q.b.
Procedimento
Mettete nella ciotola dell’impastatrice la farina mix africano con le uova pesate e leggermente sbattute. Azionate con la frusta a filo e montate per almeno 10 minuti.
Il composto deve triplicare, risultare bianco e spumoso e abbastanza compatto se toccato con un dito.
Preparate una teglia ricoperta di carta da forno.
Trasferite il composto in una sac à poche con la bocchetta liscia e create dei ciuffi di impasto in modo da formare una cupoletta con uno sbuffo sulla sommità.
Cuocete in forno statico, preriscaldato per 180° per 15 minuti.
Sfornare e lasciare raffreddare prima di farcirle con la crema pasticcera usando una sac a poche con bocchetta appuntita.
Spolverare con zucchero a velo.
(photocredit FB Pasticceria Rosa dei Venti)
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
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