Lo chef parte con una premessa: essendo lui in una zona di confine, vuole che i confini non creino barriere, ma uniscano i popoli e che in questo caso si pensi solo al gusto delle cose e non alla differenza di etnia.
Il primo si compone con alici macerate 3 ore in olio e limone, con emulsione di olio e arancia, pomodorini e un finto pepe fatto con del nero di seppia mischiato a dell’amido e polverizzato in forno ad 80°C. Il piatto è stato ideato per rispecchiare ciò che lui stesso ha visto mangiare ai pescatori sloveni sulle barche.
Infine un’ostrica messa nel miele con la propria acqua e olio evo, fatta macerare 20 minuti, scolata e sbollentata in acqua di mare, olio e miele per 10 secondi; rimessa l’ostrica nel suo guscio, vi è posta sopra una perla di mozzarella sferificata.
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