Ricetta dello chef: Tortello di corte veronese e tartufo nero
Ringraziamo lo chef Mattia Bianchi del Ristorante Amistà – il ristorante stellato del Byblos Art Hotel Villa Amistà, per averci donato questa ricetta dallo straordinario sapore di territorio, come si evince anche dal nome, dove è ben specificato che il ripieno di animali di (bassa) corte proviene dall’area veronese. Che cosa si intende con l’espressione animali da bassa corte? Al tempo dei grandi principati e delle corti, si era soliti fare una classificazione gerarchica degli animali. C’erano gli animali della nobilità come i cavalli e gli animali che vivevano nell’aia e servivano per le uova (galline e anatre) o come cibo: tacchini, conigli, galli, galline, faraone, ecc. Ovviamente i coloni mangiavano tutte le parti commestibili, fegatini, durelli, bargigli, creste. Gli animali da bassa corte andavano divisi – in base a contratto scritto – fra coloni e proprietari dei fondi, ai quali spettava anche la disponibilità della selvaggina, da piuma o da pelo, che si trovava sui loro terreni.
INGREDIENTI
PER LA PASTA FRESCA ALL’UOVO
400 g di tuorli freschi
400 g di farina tipo 00
200 g di semola
PER IL RIPIENO DI CORTE
1 kg di ali di pollo
2 kg di spalla di coniglio
500 g di durelli di pollo
1 kg di cosce di faraona
COME PROCEDERE
Mettere a marinare i vari tagli di carne separatamente con vino bianco, mirepoix di sedano, carote, cipolla e odori (stella di anice, ginepro, pepe nero e timo) per una notte in frigorifero.
Il giorno seguente scolare la carne dalla marinatura, infarinarla e rosolarla in padella.
Preparare un brodo di pollo con i ritagli e sbollentare i durelli per circa 5 minuti, tagliarli quindi a brunoise.
Brasare le ali, la spalla di coniglio e le cosce di faraona in modo tradizionale a 160 C° con il liquido di marinatura per circa 1 ora e 30 minuti.
Una volta cotta, scolare la carne e mettere a ridurre il liquido di cottura.
Ripulire la carne dalle ossa e tritarla al coltello.
Aggiungere i durelli di pollo precedentemente tagliati, il liquido di cottura ridotto e il 10% di parmigiano.
Stendere la pasta, aggiungere il ripieno e formare il tortello tradizionale.
In padella emulsionare il burro profumato al tartufo e la salvia fresca con il brodo di pollo e servire i tortelli con il tartufo nero tagliato con la mandolina.
Per saperne di più sul ristorante Amistà leggi anche: https://bit.ly/2YRsTH1
Autore
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Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un'età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di filosofia e di storia l'hanno spinta all'approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.
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