Uliveto “Coratina”
Uliveto “Coratina”
La Puglia vanta con orgoglio il primato del suo patrimonio olivicolo varietale che da molti anni ormai, con l’abbandono di vecchie procedure di estrazione che adoperavano presse e fiscoli, si trasmette ai prodotti ottenuti da queste cultivar, olii caratterizzati da elevati standard qualitativi, sanitari e merceologici.
Un matrimonio opulento grazie all’incontro tra l’imponente bagaglio di caratteristiche nutrizionali e la inimitabile piacevolezza gusto-olfattiva.
Tutto parte da Corato, culla della più importante cultivar tricolore, e dalla sua “coratina” (ormai distribuita in molte altre regioni), da cui si estraggono importanti quantità di polifenoli, irraggiungibili da altre cultivar, nel cui olio si trovano individuabili dalle percezioni in bocca dell’amaro e del piccante, con una perfezione gustativa arricchita da nuances di erba fresca appena falciata, rami e foglie di ulivo trinciate, e foglie di carciofo per un descrittore olfattivo che rimanda, appunto, al frutto dell’ulivo fresco, “fruttato intenso” da primato.
Fortissima è la percezione di pulizia che resterà in bocca dopo l’assaggio, sensazione che persiste anche dopo la deglutizione dell’olio marcando così una persistenza aromatica di grande rilievo.
Possibile, se non frequente, anche la percezione dii profumi di cardo trinciato, erbe officinali ed altre piante orticole per sugellare il trionfo del gusto vegetale in quella che tra le varie produzioni alimentari, svetta, in ex aequo con latte e formaggi, come la più identitaria delle produzioni agroalimentari pugliesi.
L’apporto che il suo consumo regolare ci garantisce per ricchezza di acidi grassi mono/poli insaturi, (detti essenziali perché non prodotti in quantità sufficienti dal nostro organismo), di terpeni, steroli, tocoferoli e vitamina della fertilità (vit E), lo consegnano alle nostre tavole come un elisir di lunga vita.
Anche se la sua vocazione tradizionale conduce dritti al frantoio, l’oliva coratina può essere adoperata, alla pari di tutte le cultivar di Puglia, per la produzione di olive da mensa in salamoia.
Divide, fra i consumatori, tra chi dà preferenza all’Ogliarola, più mite nelle note di amaro piccante e dal sentore di frutto d’ulivo da delicato a medio, piuttosto che un prepotente fruttato verde.
Siamo nel cuore della Alta Murgia e non è difficile trovare piatti a base di erbaggi selvatici raccolti dallo chef direttamente nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
Una ricetta su tutte? Maccheroni con pesto di rucola selvatica mandorle GENCO ed Olio Extravergine c.v. CORATINA.
DOVE DORMIRE
Appena pochi chilometri fuori Corato troverete un affaccio sulla natura del parco con in più i benefici di un centro benessere. Siamo in terra di tratturi, tratturelli e bracci dove luce e pulizia dell’orizzonte, ci conducono ai ricordi ed alla mitologia della transumanza.
Masseria Torre di Nebbia: splendida tenuta circondata da una natura incontaminata e, soprattutto, mandorleti di cultivar Genco. Gli ospiti troveranno una ottima cucina, carta di olii e vini.
Contrada Torre Di Nebbia, 70033 Corato BA Aperto 24 ore su 24 Telefono: 348 526 6348
DOVE COMPRARE
Ruvo di Puglia ospita in pieno centro, la bottega delle botteghe.
Dai primi anni ’90 meta per curiosi ed appassionati del food Giulio Cantatore vi offre una ricca enoteca, prodotti di norcineria e formaggi intercettati da tutte le regioni d’Italia.
L’Angolo Divino Corso G. Jatta, n. 11 70037 Ruvo di Puglia Tel. 331 1735648 Orari di apertura 08.00/13.00-17.00/21.00 (chiuso la domenica pomeriggio)
Pasta di Mandorle (pasticceria conventuale)
Caffetteria del Viale, Altamura(BA), viale Regina Margherita, 10 Tel. 080 3141156
Pasticceria Angela Rosa, Via G. Bruno 62, 70022 Altamura (BA) Tel 080 3111592
OLIO E MANDORLE
Azienda Agricola Le Quattro Contrade: Contrada Torre di Bocca SNC 76123 Andria (BT), sede legale Via Vaglio 3 Andria (BT) Tel 389 8042752 – 0883 1927193 E.mai:info@le4contrade.com
Con ogni probabilità le divinità greco/romane hanno segnato da sempre il rapporto con gli elementi, ma in un caso, ne siamo certi, sarebbero stati testimonials, si direbbe oggi, di pratiche agricole da consegnare all’immortalità.
Tanto fa pensare che le attuali preferenze negli scenari agro produttivi mediterranei, debbano riconoscere alle divinità per tale autorevole regia.
Atena, per i Greci, (Minerva, per i Romani), dea della saggezza e della sapienza, era anche la dea protettrice delle città e favoriva tutto ciò che assicurava la prosperità dei cittadini: il commercio, le arti e, appunto, l’agricoltura.
Non a caso, appare sul lato dispari della moneta dell’amata cento lire.
Un particolare: la dea in elmo, nell’abbigliamento classico, allunga la mano benevola verso un arbusto con le foglie lanceolate.
E questo stretto legame è quanto mai palpabile nelle contrade pugliesi, terra in cui l’ulivo ha trovato casa in epoche remote.
Le ricette di QB: Bigoli in salsa di acciughe con rosa dell'Isonzo I bigoli in…
Al via i nuovi corsi per valorizzare il patrimonio enogastronomico del Sannio Il Sannio Consorzio…
La Primavera del Castellinaldo 2025 L'Associazione Vinaioli del Castellinaldo è lieta di annunciare la seconda…
Rottensteiner: tradizione e qualità nei vini dell'Alto Adige da 500 anni La cantina Rottensteiner, situata…
Spreco alimentare, Bestack: “Appello al settore per presidiare Bruxelles” Dal 2022 il Consorzio Bestack è membro della…
Donne e gusto: tra cucina, cultura e spettacolo Fabiana Romanutti è una laureata in…
This website uses cookies.