Il Yue Guan Bai (letteramente Raggio di Luna Bianca) è un tè molto particolare poichè, secondo la classificazione cinese, tecnicamente non rientra in nessuna delle categorie di tè (bianco, giallo, verde, wulong, pu erh, rosso, nero) anche se molti vorrebbero classificarlo come tè bianco, ma la differente e particolare lavorazione lo fa avvicinare piu ad un tè pu erh “fresco” che ad un Bai Cha.
Tè di recentissima “invenzione” deve la sua nascita ad un ragazzo taiwanense.
Prodotto per la prima volta nello yunnan, nella contea di Jinguu nel 2003, questo tè presenta delle gemme argentate molto lunghe e chiaramente selvatiche (non sono piccole, non sono omogenee), dovute sia alla zona di produzione, appunto nello Jinguu, zona montuosa a ovest della cittadina di Pu’er, ma anche, come già detto, perchè le piante sono della varietà di Camelia Assamica, (molto diffusa nello Yunnan del sud), dalle foglie più grandi, chiamate Da Ye.
I tanto nominati “giardini” in realtà sono foreste….
Nel passato questa montagna e le terre vicine erano coltivate e curate dalla minoranza Yi locale;
successivamente, i fenomeni di spopolamento e di emigrazione avuti in questa zona e l’abbandono quasi totale delle terre, hanno permesso agli alberi di tè di crescere in totale autonomia, naturalmente, e in modo del tutto selvaggio.
Ancora oggi, non vi è alcuna strada per giungere in queste zone, ed i sentieri sono estramemente accidentati.
Il processo di lavorazione di questo tè prevede che dopo il raccoglimento le foglie siano stese alla luce della luna piena.
Questo comporta che durante il lungo avvizzimento le foglie subiscono il processo di ossidazione dall’interno, non partendo dai margini, come al solito avviene!
Ne deriva che il tè di prima infusione ha sentori che ricordano addirittura un tè rosso cinese (hong cha), mentre il liquore sarà giallo oro, e infusione dopo infusione diventerà rosso.
I germogli sono argentei, filiformi ma non omogenei.
Il liquore andrà dal giallo oro delle prime infusioni fino al rosso delle ultime.
Il sapore del liquore, dolce e fresco, molto persistente con note chiaramente selvatiche, marcatamente di sottobosco.
Potrebbe sembrare strano, ma trovare questo tè (che avevo già preso l’anno scorso) è stato abbastanza difficile….ma poi, grazie ad un contatto, ho trovato una cooperativa che ha ripreso in essere le coltivazioni abbandonate della zona, lasciando tutto come era: niente strade, niente macchine, raccolto e lavorazione totalmente manuale.
Un tè, oltre al gusto, da amare e rispettare per ogni singola tazza.
Buona Bevuta!
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