Le uve destinate a questi vini di alta gamma provengono dal prezioso cru del Cartizze, la collina situata al centro del ”Triangolo d’Oro” compreso tra i paesi di Santo Stefano, San Pietro di Barbozza e Saccol, cioè l’antica ”Chartice” o ”Gardizze” già vitata perlomeno dalla fine del XV secolo e riconosciuta come apice qualitativo dell’intera denominazione del Prosecco superiore di Valdobbiadene.
Qui il microclima è mite e i terreni sono assai diversi, composti di morene, arenarie, calcari e argille che consentono un drenaggio veloce delle piogge e, nel contempo, una costante riserva d’acqua.
Questo areale si estende su soli circa 106 ha situati tra i 300 e i 500 m, di cui Cantina Ruggeri vinifica il 12% di tutte le uve, il che costituisce di gran lunga la percentuale maggiore vinificata da una singola azienda.
Aromi sottili e di grande finezza, sia floreali (mughetto, fiori d’arancio e anche una nota di gelsomino) sia intensamente fruttati di buona mela golden matura e pesca gialla non troppo matura, un tocco di stecca di vaniglia. Al palato la struttura gustativa conferma un grande equilibrio e una sapidità cristallina che fa riemergere i piacevoli toni agrumati riscontrati all’olfatto. Morbido in bocca, con un lungo finale ammandorlato. È carezzevole, armonioso, fresco e di corpo equilibrato, ma con un certo nerbo, un carattere croccante, vispo, non ruffiano. Nel finale esprime note dolci e fruttate di pere estive con delicate note di petali di fiori bianchi ed erbe di campo.
La cantina Ruggeri vendemmia normalmente su queste alture nella seconda metà di settembre, ma non è raro l’inizio ai primi dello stesso mese e, dopo la pressatura soffice per estrarre solo il mosto fiore dal cuore dell’acino e la decantazione del mosto torbido, si innesca la prima fermentazione in vasche d’acciaio inox e si ottiene il vino base in assenza delle bucce, alla temperatura controllata di 16°C.
Il vino passa poi, insieme con i suoi zuccheri e lieviti naturali, in autoclavi per la presa di spuma secondo il Metodo Martinotti, con una lenta rifermentazione di almeno un mese in autoclavi a 14/15°C. La pressione in bottiglia raggiunge le 5,5 atmosfere.
Il residuo zuccherino naturale è di circa 28 g/l e si abbina perciò benissimo alla frutta in gelatina, ma è anche vino da gran finale o da dessert. La tradizione lo vede accompagnare pandoro, panettone o focaccia, pasticceria secca, dolci al cucchiaio, ma si può esaltare se accostato a particolari formaggi molto saporiti o a delicati paté di fegato.
A partire dalla vendemmia 2020, sulle etichette dei due pregiati Cartizze D.O.C.G. della Cantina Ruggeri, il Dry e il Brut (che ha soltanto 8 g/l di residuo zuccherino naturale) viene applicato anche il rinomato marchio SQNPI (Sistema Qualità Nazionale di Produzione Integrata). Oltre a rappresentare una solida tutela per i consumatori, la certificazione SQNPI corona l’impegno costante nella difesa della biodiversità e della bellezza di un territorio che da secoli custodisce meravigliosi paesaggi vitati.
La cantina Ruggeri è sorta nel 1950 nella frazione di Santo Stefano di Valdobbiadene fra quelle “Case Bisoi” (vale a dire “le Case dei Bisol”) delle mappe più antiche, grazie a Giustino Bisol, figlio dell’enologo Luigi di Montebelluna.
La conduce attualmente Paolo Bisol, affiancato dai figli Isabella e Giustino, nella nuova sede fondata nei primi anni novanta del secolo scorso con cinque presse a spremitura soffice che riescono a lavorare circa 30.000 quintali di uve di ogni vendemmia provenienti da un centinaio di viticoltori, quasi tutti di Valdobbiadene, tra cui 25 nella zona del Cartizze, per una produzione di diversi vini che in totale raggiungono, ormai da una ventina d’anni, circa un milione di bottiglie l’anno.
Ruggeri & C.
Via Pra’ Fontana 4, 31049 Valdobbiadene (TV)
tel. +39.0423.9092, fax +39.0423.973304
sito www.ruggeri.it, e-mail ruggeri@ruggeri.it
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