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Vermouth Strucchi: l’antica ricetta torinese

Vermouth Strucchi: l’antica ricetta torinese

Il Vermouth è tornato protagonista nelle drink list moderne, sia liscio che miscelato.

Ma gustare la ricetta originale di Arnaldo Strucchi è un’esperienza riservata a pochi. Grazie a Paolo Della Mora, ideatore di Vermouth Strucchi, questa antica ricetta è stata portata fino ai giorni nostri, mantenendo intatta la sua autenticità. Come ci racconta Leonardo Todisco, brand ambassador del Vermouth Strucchi, questa storica bevanda piemontese ha trovato nuova vita e fascino contemporaneo.

Le origini del vermouth di Torino

Le radici del Vermouth affondano nel Piemonte del XVIII secolo. Antonio Benedetto Carpano, nel 1786, creò a Torino la prima formula di questa bevanda aromatizzata, un fatto riconosciuto anche da Arnaldo Strucchi nel suo libro “Il Vermouth di Torino”.

Pubblicato nel 1935, il libro di Strucchi fu fondamentale per definire i parametri della ricetta tradizionale, spiegando l’importanza del tipo di vino, le erbe da utilizzare per l’infusione, e i metodi di conservazione e invecchiamento.

Nel 2017, il Vermouth di Torino ha ottenuto la denominazione DOP, sancendo ufficialmente la sua qualità e autenticità. Il Consorzio del Vermouth di Torino, nato nel 2020, ha il compito di monitorare il rispetto di questi standard, anche a livello europeo.

La rivisitazione moderna del Vermouth Strucchi

Il Vermouth Strucchi, rilanciato da Paolo Della Mora, rispetta la tradizione, ma introduce un tocco moderno. La ricetta attuale utilizza un blend di vini autoctoni italiani come Grillo, Ansonica e Trebbiano d’Abruzzo, che, pur non essendo piemontesi, si adattano perfettamente alla nuova interpretazione della ricetta. “Questi vitigni offrono versatilità, struttura e carattere,” spiega Leonardo Todisco, aggiungendo che la qualità artigianale resta un punto fermo per onorare il nome di Strucchi.

Una delle principali differenze con il passato è la riduzione dello zucchero, una scelta fatta per andare incontro ai gusti del consumatore moderno, più attento e consapevole.

Le tre varianti di Vermouth Strucchi

Il Vermouth Strucchi è disponibile in tre varianti: bianco, rosso e dry. Tutte le versioni si ispirano alla ricetta di Strucchi, con un packaging che richiama l’eleganza degli anni ’20, progettato da Riccardo Guasco. Le etichette evocano il glamour di icone come Mata Hari, Greta Garbo e Rodolfo Valentino, simboli di un’epoca che ha visto la nascita del Jazz, dell’Art Déco e del cinema.

Un Vermouth versatile per ogni occasione

Secondo Todisco, il Vermouth Strucchi è un prodotto estremamente versatile, perfetto sia da bere liscio che miscelato nei cocktail. “Il nostro obiettivo è far conoscere il Vermouth in contesti diversi, non solo nei bar o cocktail bar, ma anche nella ristorazione e in momenti più leggeri,” afferma. Questo Vermouth non deve sopraffare, ma accompagnare l’esperienza, rendendola speciale.

Il Vermouth Strucchi rappresenta la perfetta fusione tra tradizione e modernità. Grazie al lavoro di ricerca e alla rivisitazione della ricetta originale di Arnaldo Strucchi, questa storica bevanda piemontese ha ritrovato un nuovo pubblico, adattandosi ai gusti contemporanei senza perdere la sua essenza. Versatile, raffinato e ricco di storia, il Vermouth Strucchi è destinato a rimanere un punto fermo nelle drink list e nei cuori degli amanti del buon bere.

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redazione

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