Vino: Ministero al lavoro su disciplina nazionale dealcolati
“Il ministero è da tempo impegnato nella elaborazione di una disciplina chiara ed efficace sulla produzione e la commercializzazione dei vini dealcolati e parzialmente dealcolati”.
Lo ha detto il sottosegretario all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Luigi D’Eramo in una interrogazione a risposta immediata in Commissione Agricoltura alla Camera, ricordando che le nuove norme comunitarie consentono di produrre vini a basso o nullo contenuto di alcol. Poiché alla regolamentazione europea dovrà seguire la normativa attuativa interna, ” “sono stati costituiti due gruppi di lavoro – ha precisato il sottosegretario D’Eramo – per individuare quali modifiche introdurre alla vigente normativa di settore per consentire agli operatori interessati di disporre di norme coerenti e comuni.
Al termine di tale fondamentale fase di confronto saranno definite le inizative più opportune da intraprendere per valorizzare al meglio una filiera produttiva di grande importanza per il Made in Italy, e non solo del comparto agroalimentare”. In coerenza col concetto di Sovranità alimentare, il ministro Lollobrigida è intervenuto, come ricordato dallo stesso D’Eramo al question time, sul tema del vino dealcolizzato, contestando il suo inserimento nell’ambito di quello che comunemente chiamiamo ‘vino’, frutto di una tradizione millenaria. “Non siamo contrari alla bevanda – ha precisato il sottosegretario D’Eramo – ma alla attribuzione ad essa della denominazione di ‘vino'”.
In favore del settore vitivinicolo sono annualmente stanziati 324 milioni di euro destinati al finanziamento della ristrutturazione e riconversione dei vigneti, degli investimenti, della promozione sui mercati dei Paesi terzi, della distillazione dei sottoprodotti e della vendemmia verde.
Al momento, ha concluso D’Eramo, “sono state definite le norme applicative dei due interventi maggiormente strategici, ovvero quello della riconversione e quello degli investimenti.”