Un altro vino è possibile, anzi: c’è già!

     Metti una sera d’inverno a Lucera, bella cittadina in provincia di Foggia a parlare (anche bere) in buona compagnia di vino senza divise, senza tastevin, senza classifiche e senza neanche dar voti, in centesimi o altro…

Nessuna verità imposta.
Niente lezioncine istituzionali.
Non una serata dedicata ai vini di una specifica azienda.

Un altro vino è possibile, anzi: c’è già, questo il titolo della serie di incontri.

     Solo il primo di tre incontri dedicati alla scoperta e alla divulgazione sui “Vini Naturali”, il tutto rigorosamente dedicato ai non addetti ai lavori…

     Già…  il “vino naturale”, sembra stia andando di moda, se ne inizia a parlare, forse un po’ troppo, non sarà preoccupante?

     Sarà… ma questo è stato l’incipit della prima e ben riuscita delle tre serate dedicate al “vino naturale” condotte da Fabio Riccio di www.gastrodelirio.it con un ottimo riscontro di pubblico al ristorante-enoteca Bacco & Perbacco di Lucera (FG).

     A Lucera da Bacco e Perbacco senza paroloni roboanti e nessuna pretesa di scientificità si è spiegato e si è discusso su un approccio al mondo del vino basato non sulla scienza, ma edonisticamente su piacere e  divertimento, per i sensi e per la persona.

     Senza nozionismi fuori luogo, si è ribadito che al “vino naturale” (appellativo fuorviante ma ormai di uso comune per definire un qualcosa che in realtà non esiste) non ci si può  avvicinare in modo tecnico, bensì in modo emozionale.

Concetto eretico, almeno per un certo tipo di sommellerie conservatrice e autoreferenziale.

     Sì: un altro vino è possibile e lo si è visto in questa piacevole serata, dove tra i buoni piatti preparati dallo Chef Domenico Grasso, convivialità, rapidi e non cattedratici esami visivi, olfattivi e gustativi, non c’è stata “una lezione”, bensì un percorso per scoprire e apprezzare meglio quel che c’era nei calici. E nessuno si deve spaventare di trovarsi di fronte a dei vini che al colore ricordavano più un brandy che il nettare di bacco…

     Parole semplici, insieme e divertendosi esplorando tutta la gamma di sensazioni ed emozioni che un vino trasmette.

Allegria.

Un piccolo viaggio alla scoperta non di vini magari non formalmente perfetti, ma belli, divertenti.

     Eh… sì: perché il vino non è, e non deve essere solo perfezione, ma deve essere un buon mezzo per esaltare i pensieri, per compiacere i sensi, per migliorare l’umore.

     Il vino, in giusta misura, è un magnifico lubrificante sociale e un piacere, non un obbligo “modaiolo” con basi scientifiche perché qualcuno con voce roboante (in giacchetta o meno…) dall’alto di una immaginaria cattedra snocciola in pochi secondi voti in centesimi e impone il suo pensiero come una “verità” assoluta, incontrovertibile.

     Eresie? Forse, chissà… in ogni caso da Bacco e Perbacco a Lucera si è stati bene e ci si è divertiti.

     Così, a fine serata, dopo che Fabio Riccio ha spiegato come ben apprezzare (pasteggiando) tre interessanti vini, molto diversi tra loro, (il Vin de Frantz di F. Saumon, il Bajola bianco e l’S.P. 68 Rosso di Arianna Occhipinti) tutti hanno convenuto che ormai è giunto per il mondo del vino il momento di rimettere i piedi per terra.

     Privilegiare emozionalità, divertimento e bellezza nei vini. Basta con la forsennata e da tanti ritenuta indispensabile corsa alla chimica di sintesi nel campo e in cantina! Basta con i vini fotocopia! E non  fa niente se poi nel calice il vino è un po’ nebuloso, magari ha del fondo e al naso rivela tracce delle tanto temute “puzzette”.

C’è voglia di calici di verità, non di calici di perfezione tutti uguali.

     Però, per apprezzare questo, c’è da abituare e aprire le menti prima ancora dei palati…

     I palati più intraprendenti, quelli stufi dall’omologazione di tanti vini, ma anche quelli che incuriositi dalla reale possibilità che un altro modo di intendere e di approcciarsi al vino, hanno gradito, divertendosi.

     L’appuntamento per la seconda puntata al di “Un altro vino è possibile, anzi: c’è già” è per 23 febbraio 2018 sempre da Bacco e Perbacco a Lucera (FG), per parlar di lieviti, differenze tra biologico e biodinamico e della palese inadeguatezza dei disciplinari che disciplinano questi tipi di vini, e infine per una sorpresa… sempre con cena e tre ottime etichette da godere, logicamente rigorosamente “naturali”, perché anche nel mondo del vino le prospettive contano…

Bacco & Perbacco
Ristorante
Piazza del Duomo, 21/22
71036 – Lucera (FG)
Tel. 0881 524979
www.baccoeperbacco.com

Autore

  • Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori. Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo. Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta. Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito. Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.

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Giustino Catalano

Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori. Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo. Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta. Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito. Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.

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