Vis à vis con Luciano Pipolo

15 Gennaio 2025 21:02

Vis à vis con Luciano Pipolo

Nel cuore pulsante del Vomero, uno dei quartieri più vivaci e affascinanti di Napoli, si trova un luogo magico che fa la gioia di grandi e piccini: la cioccolateria Luciano Pipolo.

Questo piccolo angolo di paradiso per gli amanti del cioccolato non è solo un negozio, ma un vero e proprio laboratorio di eccellenza dove la passione per il cacao prende vita.

Luciano Pipolo e il suo team di maestri cioccolatieri lavorano con dedizione per offrire ai loro clienti creazioni uniche, frutto di una sapiente combinazione di tradizione artigianale e innovazione.

Entrare nella cioccolateria significa essere avvolti da un profumo intenso e avvolgente, che anticipa la qualità e la bontà delle loro prelibatezze.

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Ogni cioccolatino, pralina o tavoletta è realizzato con ingredienti di altissima qualità, seguendo ricette tramandate di generazione in generazione, ma sempre con un tocco di originalità che rende ogni creazione unica.

Luciano Pipolo ha saputo trasformare la sua passione in una vera e propria arte, rendendo la sua cioccolateria un punto di riferimento per i napoletani e per i turisti che vogliono vivere un’esperienza sensoriale indimenticabile.

 

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Come nasce la passione per il mondo della cioccolata e qual è la sua preferita?
“La passione nasce da una tradizione familiare. Avevo una zia che ha lavorato per tanti anni in una storica fabbrica di Napoli, quindi siamo cresciuti immersi in questo ambiente. Fin dalla nascita, mi sono ritrovato nel mondo del cioccolato. Il mio cioccolato preferito è, ovviamente, quello fondente, adatto ai palati più raffinati”.

Qual è stata l’esperienza più formativa nella sua carriera?

“Sicuramente quella maturata all’interno di questa azienda, perché ero praticamente un bambino. Ero piccolissimo e già mi trovavo in quell’ambiente: giocavo con i macchinari e le materie prime. Le mie radici professionali arrivano fino a quei primi anni di vita. Poi ho partecipato ad altri seminari e corsi di formazione, ma l’esperienza più significativa è stata proprio qui. In seguito, è nato anche il mio marchio”.

Come nasce appunto il marchio Piluc?

“Piluc è l’acronimo del mio cognome e del mio nome. Quando ero dipendente e sognavo di avere una mia attività, avevo già in mente il nome, che è rimasto lo stesso. Nel 1997 ho finalmente aperto l’attività”.

Stando ai prodotti presenti nella sua sede, possiamo affermare che la città di Napoli è una fonte di ispirazione per lei. Qual è stato il prodotto che ha riscosso più successo tra il pubblico?

“Sicuramente l’assortimento di cioccolatini e pralineria. Inoltre, alcune creazioni particolari attirano molto la curiosità dei clienti. L’ultima novità è il nostro “tamburello”: sono l’unico al mondo a realizzarlo in cioccolato”.

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Sappiamo che il cioccolato è il cibo degli dèi e che spesso esiste un connubio tra vita e cibo. Sal Da Vinci ha scritto la canzone Rossetto e Caffè, per cui lei ha creato anche un cioccolatino. Secondo lei, quanto è importante il legame tra cioccolato e vita privata?

“È importantissimo. Il cioccolato mette di buon umore e favorisce le endorfine, contribuendo alla felicità anche a livello metabolico. È una sensazione unica: la scioglievolezza e il sapore del cioccolato sono straordinari. Non a caso si scioglie a 37 gradi, esattamente come la nostra temperatura corporea, come se fosse fatto apposta per noi. Il cioccolato completa ogni pasto o occasione speciale. È fondamentale anche per chi, purtroppo, non può consumarlo”.

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Infatti lei è l’unico che ha pensato al benessere di chi non può mangiare la cioccolata e chi ha delle intolleranze specifiche.

“Sì, l’anno scorso è nata la nostra linea vegana, perché il mercato ce lo ha richiesto. Siamo partiti con una semplice tavoletta senza lattosio, per poi arrivare a una gamma completa di cioccolatini assortiti, senza dimenticare le uova di Pasqua e altri soggetti. Credo di essere l’unico a Napoli con questo tipo di assortimento”.

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Anche altri settori, come la vendita di carne o pesce, si stanno evolvendo sui social. Il cioccolato segue questa tendenza?

“Sì, sicuramente il cioccolato è protagonista di questa evoluzione, insieme alla pasticceria. Ci sono nuove tendenze e materie prime che vengono aggiunte a quelle tradizionali. Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, sinceramente non saprei dire fino a che punto possa entrare in questo mondo. Non riesco a immaginarlo, ma vedremo cosa ci riserverà il futuro”.

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Scendendo dal mondo del cioccolato, qual è la sua ricetta del cuore e perché?

“Faccio fatica a parlare di ricette che non siano le mie! Non ho segreti particolari: il mio impegno quotidiano è ricercare materie prime di eccellenza. Ad esempio, ho creato dei cioccolatini unici come la maschera di Pulcinella. Anche se altri la propongono, io ci metto molta cura. La crema di limoncello all’interno è realizzata con un infuso di limoni che raccolgo personalmente dagli alberi, per preservarne tutte le caratteristiche. Su questo aspetto sono un po’ folle: ci metto davvero moltissimo impegno”.

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Autore

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    Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano. Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine. Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.

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