Vis à vis con Sal De Riso
Sal De Riso, maestro pasticciere di fama internazionale, è il simbolo dell’eccellenza dolciaria della Costiera Amalfitana.
Nato e cresciuto tra le bellezze di Minori, Sal ha saputo trasformare le tradizioni della sua terra in creazioni uniche e apprezzate in tutto il mondo.
La sua passione per la pasticceria, unita a un’instancabile ricerca di qualità e innovazione, lo ha reso uno dei volti più amati del settore.
Dai celebri dolci al limone ai raffinati dessert che celebrano i sapori della sua regione, Sal De Riso incarna l’arte pasticcera italiana, portando ogni giorno un pezzo di Costiera nelle case e nei cuori di chi assapora le sue delizie.
Come nasce la passione per la pasticceria?
“Questa passione è nata circa 37 anni fa, ispirata dalla mia famiglia. Mia madre era una cuoca eccellente e mio padre gestiva un bar-gelateria. Sono cresciuto circondato da profumi dolci e limoni, respirando l’aria della pasticceria fin da giovane. Dopo aver lavorato come cuoco per sette anni, ho deciso di dedicarmi interamente ai dolci, facendo tesoro di tutte le esperienze acquisite”.
Qual è stata l’esperienza più formativa della sua carriera?
“L’esperienza sul campo è stata fondamentale. Lavorare nei laboratori e nelle cucine mi ha permesso di apprendere le tecniche giorno dopo giorno. Ho partecipato a numerosi corsi di aggiornamento e, con l’avvento della tecnologia, ho potuto sperimentare nuovi strumenti e metodi, migliorando continuamente”.
Come vede il cambiamento nel mondo della pasticceria con l’avvento dei social media e della tecnologia?
“Questo cambiamento ha due facce. Da un lato, ci permette di confrontarci con realtà lontane e di imparare continuamente. Basta un clic per vedere cosa succede a Parigi o a Rio. Dall’altro lato, c’è il rischio che l’attenzione si allontani dalla qualità autentica. Tuttavia, la tecnologia ci offre strumenti che semplificano il lavoro e migliorano la precisione, rendendo la pasticceria accessibile anche ai giovani appassionati”.
Come si concilia la vittoria del premio Miglior Panettone con le sue radici napoletane?
“Questo premio è stato un traguardo enorme. Ho lavorato tantissimo sul panettone, imparando le tecniche in Lombardia e perfezionandole negli anni. Ogni dettaglio, dal lievito alla frutta utilizzata, ha richiesto un’attenzione meticolosa. Ricevere apprezzamenti anche da colleghi di Milano è stato un grande riconoscimento per il lavoro di squadra svolto”.
Come riesce a innovare senza perdere la tradizione?
“La tradizione è un punto fermo. Vivo in costiera e utilizzo ingredienti straordinari della mia terra, cercando sempre di valorizzarli nei miei dolci. Ho integrato elementi moderni nell’aspetto e nella presentazione, ma il gusto della tradizione rimane fondamentale. L’Italia è ricca di tradizioni culinarie che meritano di essere preservate e innovate”.
Se dovesse creare un dolce per raccontare l’Italia di oggi, quali ingredienti sceglierebbe e quale messaggio vorrebbe trasmettere?
“L’Italia di oggi è complessa, ma credo che la determinazione e la passione possano portare a grandi risultati. Creerei un dolce che unisca tradizione e innovazione, utilizzando ingredienti autentici per trasmettere un messaggio di qualità e autenticità”.
Come riesce a bilanciare vita privata e professionale?
“La mia vita è divisa tra tre aspetti fondamentali: mia moglie Anna, la pasticceria e la collaborazione con Antonella Clerici. Dedico gran parte del mio tempo al laboratorio a Tramonti, dove lavoro a stretto contatto con mia moglie e la mia famiglia. Questo mi permette di organizzare le giornate in modo equilibrato, garantendo il giusto spazio sia alla vita privata che a quella professionale”.
Quali progetti ha per il 2025?
“Continueremo a migliorare i prodotti esistenti, cercando di innovare negli abbinamenti e nei gusti. Stiamo affrontando una crisi di materie prime, ma il nostro obiettivo rimane quello di offrire prodotti di alta qualità accessibili a tutti, mantenendo un equilibrio tra costi e qualità”.
Qual è la ricetta del cuore e per chi?
“Una delle ricette del cuore è la ciambella di patate che preparava mia madre. È un dolce semplice ma dal profumo unico, che ricorda i momenti familiari dell’infanzia, soprattutto durante le festività natalizie”.
Autore
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Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano. Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine. Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.
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