Wine Writers: Luca Matarazzo, divulgatore d’eccellenza racconta l’essenza del vino italiano
- Antonia Maria Papagno
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Wine Writers: Luca Matarazzo, divulgatore d’eccellenza racconta l’essenza del vino italiano
Giornalista, degustatore ufficiale e relatore per i corsi Ais della Campania, Luca Matarazzo è una figura di spicco nel panorama vitivinicolo italiano. La sua carriera inizia nel 2012 e lo ha portato a distinguersi come giudice in numerosi concorsi enologici, sia in Italia che all’estero. Ha partecipato a diversi seminari di approfondimento, vincendo il Master come Ambasciatore del Montefalco Sagrantino nel 2021 e il Master Romagna Albana Docg nel 2022 dimostrando di saper emergere come uno dei migliori comunicatori, celebrando la cultura del vino e le sue produzioni di nicchia.
È anche arrivato secondo nel 2022 al Master del Vermentino, confermando la sua vocazione per le sfide e la sua passione per i vini italiani.
Avendo ottenuto la qualifica WSET presso il Wine & Spirit Education Trust continua a inseguire l’idea vincente di chi sa osare con prodotti unici e innovativi che conquistano il palato. Grazie alla sua competenza e passione per il mondo del vino Luca collabora con importanti testate giornalistiche e blog di rilievo nazionale come consulente. Direttore Responsabile di 20Italie, ama definirsi un enonauta sempre alla ricerca di nuove esperienze sensoriali e profondamente legato al mondo del vino con una particolare predilezione per lo stile italiano amato e imitato in tutto il mondo.
“L’inizio è la parte più importante del lavoro.” (Platone)
Come ha cominciato Luca Matarazzo? E qual è stato il tuo esordio nel mondo del vino?
Un esordio casuale, da astemio. Non amavo neppure l’odore del vino, forse complice la qualità media dei vini che si bevevano a casa all’epoca della mia gioventù. Parliamo di metà anni 90 e di lì a poco avrei scoperto, per puro caso in un’enoteca, il piacere del calice. Poi le comitive e i primi amori hanno fatto il resto, fino al corso da sommelier A.I.S. nel 2010, quando ho cominciato a mettere a frutto ciò che avevo assaggiato.
“Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.” (Cesare Pavese)
Scrivere di vino è molto più che descrivere un calice: è camminare tra i filari, raccontare storie, scoprire territori, viaggiare e studiare. C’è un momento speciale, un ricordo unico del tuo percorso in questo mondo, che vorresti condividere con i nostri lettori?
L’odore dei campi, magari bagnati dalla pioggia. Il silenzio e la contemplazione della natura, delle piante in primavera quando fioriscono i germogli. Ascoltare ciò che si può sentire solo con l’animo. E poi i paesaggi meravigliosi dei territori vocati alla coltivazione della vite, sparsi in giro per l’Italia.
“Dovunque e comunque si manifesti l’eccellenza subito la generale mediocrità si allea e congiura per soffocarla.” (A. Schopenhauer)
La Campania riesce a riconoscerti e celebrarti come uno degli ambasciatori più importanti del vino italiano, così come avviene fuori regione? Oppure, come spesso si dice, nemo propheta in patria?
Quando fai bene il tuo mestiere e lo fai con spirito di sacrificio i riconoscimenti prima o poi arrivano. Certamente in casa propria devi dimostrare quel qualcosa in più verso chi diffida o semplicemente invidia il tuo modo di fare. Non ragioniam di loro ma guarda e passa. Sono soddisfatto di quanto sinora vissuto, in un settore non affatto semplice.
“L’istruzione è ciò che resta dopo che uno ha dimenticato tutto quello che ha imparato a scuola.” (Albert Einstein)
La proposta di legge di introdurre il vino nei programmi scolastici, riconoscendolo come parte integrante della civiltà mediterranea e un’opportunità di lavoro per i giovani, rappresenta un segno di cambiamento culturale ed economico. Considerato il vino come una delle porte più immediate per esplorare il territorio e per il viaggiatore entrare in contatto con la cultura e le tradizioni locali, credi che questa iniziativa rappresenti davvero la svolta che gli operatori del settore attendevano?
Iniziativa lodevole, ma deve essere accompagnata necessariamente da altre attività propedeutiche. Bisognerebbe aiutare maggiormente gli studenti a capire che dal mondo agricolo si possono creare opportunità e posti di lavoro anche senza il pezzo di carta. Coltivare la terra, amarne i suoi frutti e rispettare l’ambiente dovrebbe essere al primo posti di qualsiasi programma scolastico che si rispetti.
“Se vuoi conoscere la vera natura di un uomo, devi dargli un grande potere.” (Pittaco)
Se potessi scegliere un superpotere, quale vorresti?
Quello di far tacere all’istante gli ignoranti, gli ipocriti e le malelingue. Ma poi diverrebbe un mondo troppo silenzioso non credi?
“Quelli che rinunciano sono più numerosi di quelli che falliscono.” (Henry Ford)
A cosa non potresti mai rinunciare?
Al tempo per la mia famiglia e per le cose che amo.
“Una bottiglia di vino contiene più filosofia che tutti i libri del mondo.” (Louis Pasteur)
Qual è la bottiglia con dentro tutta la tua filosofia di vita?
Quella ancora da stappare. Magari audace e caparbio come un bel Sangiovese in stile Chianti Classico.
“Non conta da dove vieni, ma dove stai andando.” (Ella Fitzgerald)
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Cercare di ricordarmi che non so ancora nulla e che devo imparare ogni giorno, ascoltando le persone che incontro con umiltà e rispetto.
Non tutti sanno che…
Sono stato un discreto arbitro di calcio per quasi 20 anni. L’odore del terreno è sempre stato presente in me.
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